Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931
a D-iodata Saluzzo 519 c10, se Ella oomooda ch'io f~cia qualche tentativo (sento trop,po bene lia ,stranez:lJa del vocabolo in questo caso; ;ma Ile cose sono tali) presso i librai di qui, io :mi cì metterò oon tutta 1a cura di che sono oopace. fo ,saipeva già oh' Ella ha stwato di ritoccare l' I pazia ; e non dubito che i ritocchi nOIIl sieno migliorarrnenti, poiché alla :fiai fi.111e Ella avrà ascolta,to, nef farli, il Ruo proprio sentimento. Sono ,stato veraon®te mortificato ,all'intendere che l•a mia lettera al Ooillte Somis 1 ), buttata giù coofidenzialmente, sia ,stata veduta da tante dotte e ingegnose persone ; ma mi conforto .pensando che l'im:1ulgen:m via ,sempre coll'illl'gegno a.ppiÙJnto e oollla dottrilll•a. Rimango ool desidemo di poterlia obbedire, e coi ,soliti ,sentimenti di ammirazione e di affettuoso ossequio Suo Dev.m 0 Obb.m 0 Servitore e rioonosoen,te amico ALEJSSANDRO MANZONI Brusuglio, presso Milano, 17 luglio 1829. III. Ohiarissima Signora, .Se qualche cosa potesse rendere in me più vivo il sen,timeinto di diispfarere che mi cagio111ala notizia de' suotl. illloomo:di, sarebbe l'esperienza che ho diegl'iinoomodi medesimi. Ma un 1 a taJe esperienza mi dà anche soggetto di conso1'amone ; poiohé essa insegna aillia luillga che codesti inoomodi, se !110111 lasciano vivere, almeno non fa.nillOmorire. Il Signor Ferrario aveva ,d,eliberafo da qualche tempo di non istarrn;par più nulla, se non per commiissione aJ.rtrui. Ora, volendo a,piprofittrure,d'una oosì 0111orevole offerta, senzia andar troppo C01I1tro la riisoluzione fatta, egli domanderebbe di stampar Ile illovelle soltanto 2 ).' Se ciò le aggrada, si compiaccia di trasmettermi i suoi @di111i precisi i111tornoal numero degli esemplairi ch'Ella desidera. L' o,pinione che , trovo accenna,ta neilla .pregiaitissima sua sul prurtJ:ioolare deUa fama poetica, mi amima a dirle ch'io 111e penso 1) Allude alla lettera scritta al conte Giambattista Sornis di Chi-a'Vlil in data 19 maggio 1829, da questi comunicata all'Accademia Reale delle Scienze di Torino, ed ove lodava il libro delle Novelle di CESARE BALBO, parente ed amico della Sa1uzzo. :0 pubblicata nel Carteggio, parti! 'II, pp. 511-515. Le Quattro Novelle narrate da wn maestro di scuola (Torino, Pomba, 1839) sono il, primo lavoil."oletterario di 0ESARE -BALBO. . 2) Nella sua lettera del 28 luglio 1829 la Saluzzo (cfr. Carteggio, parte II, pp. 534-35), parla al Manzon,i di ristampare presso il Ferrario, oltre alle Novelle, il suo Poema, che il Ferrario rifiuta. Ond'è che la Saluzzo si decise poi a ristam– parlo, nel 1830, presso la Tipografia Regia, in Torino. BibliotecaGino Bianco
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