Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

SETTIMANALI. Nascerà una letteratura americana? 5 aprile. 'l'ra tante crisi di crescenza e di decadenza, che affannano oggi arti e lettere, certo la più drammatica, è la crisi della speranza degli Americani in una, loro letteratura finalmente libera e diversa dalla lette– ratura ingle,;e. Se si pern;a aHe esmtazioni di Emerson, è speranza già, vecchia d'un secolo. Whitman verso il 1870 riprese nel suo modo pontili– cale quelle esortazioni proclamando il fatale avvento d'una poesia nord– americana più alta d'ogni poesia fino allora conosciuta, « moderna e sa– cer,dotale .... che penetrerà il gusto di tutti gli Americani e fin la ·morale e la fede loro JJ. Ma anche questa profezia rimase un augurio, come è destino, a Roma o a San Fra,ncisco, di tutte le profezie in arte e in poesià, percllé gli arti,,sti e i poeti li fa Iddio a -comodo suo e non a. comodo nostro. Dopo la guerra che ~arebbe -stata vinta anche dagli Ame– ri-cani, e non solo contro, Germania e Austria ma addirittura contro tutta l'anemi-ca e cagionevole Europa, Inghilterra compresa, quelle pro– fezie e auguri sono ricominciati in più sona,nte coro. Né l'Inghilterra pensa a difendersi. La lingua inglese? Tra i nuovi idiotismi. o cliaJettismi di conio americano e la ·pronuncia in uso da quelle parti (or ora s'è pubblicato a Oxford un dizionario della pronuncia ame– ricana e United States appare pronunciato laggiù come Yoii nighted States e JìJurope come You rope), sembra che gl'Inglesi, forse per evitare il contagio, preferirebbero, alla separazione legale, addirittura il divor– zio tra le due letterature, anzi tra le due lingue. Ma sotto i generosi incoraggiamenti della bisnonna ai pronipoti, - Coraggio, ragazzi, ve– dete di scrivere e di parlare tanto a modo vostro che non avvengano più confusioni, - si scopre spesso una garbata ironia. La si sente anche nel discorso tenuto l'altro giorno a Londra su questo arg·omento dal professor George Gordon dell'Università di Oxford. Gli stessi Americani della sponda. atlantica, a cominciare appunto da Emerson, speravano che l'originalità poetica della nazione si sarebbe piuttosto affermata per opera degli Americani dell'Occidente, sulla sponda dell' Atla,ntico, perché più lontani dall'immigrazione e dall'in– flusso inglese. Il profes,sor Gordon enume,ra gentilmente tutti questi ten– tativi di liberar.éone, ma non conclude che la libera.zione sia a,vvenuta o sia ~mminente. Né da, buon universitario egli considera gli scrittori gio– vam che sono i più nuovi e i più fieri Unitedstatsers come l'ha chiamati u_nodi lor~, W. C. Williams. Sono essi di due •specie: gli scrittori addi– nttura emigrati in Europa. e sopra tutto a Parigi, dadaisti, espressio- BibliotecaGino Bianco

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