Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931
A. l'HÉRIVE, Le Parnasse 505 raziocinio• semplice e schietto, e una congrua dose di smaliziato buon senso, aiutano a veder chiaro e servono a scioglierl:l così alla buona una infi.nit_à di sottilissimi problemi, molto meglio che non tutte le .filosofi.e idealistiche del mondo. È insomma un critico di una razza purtroppo ra.ra al dì d'oggi, la· cui qualità fondamentale consiste nel conoscere a fondo la sua materia (il Thérive, oltre che letterato ùi buon gusto e di la,rghi.issima informa– zione, è anche autorevole grammatico, uno dei pochissimi grammatici intelligenti ch'io mi conosca); e l'innata signorilità del carattere gli ha insegnato a non mettere in moto e cielo e terra per enunciare le ve– rità più elementari, a rinunciare alle logomachie e alle moochinose dimostrazioni per· assurdo, quando a dissipar certi errori e certi ma– dornali eccessi di « betise ii basta un sorriso o un tratto di spirito appro– priato. L' « autorità >>sua egli ama conquistarsela colle qualità perso– nali, col prestigio di galantuomo che conosce il mondo e sa il fatto suo e lo dimostra colla penna alla mano, piuttosto che vantarsi di una più o meno legittima investitura da qualche Gran Maestro dell'Ordine dei Critici o dei :Filosofi., come è pur tanto di moda oggidì : qualità que– st'ultima che me lo fa avvicinare alla persuasiva ~hiettezza del nostro vecchio Betteloni, il che non è, almeno a mio parere, piccola lode. Ricordo tra l'altro d'aver comperato anni fa un suo volume di Opinions littéraires, dove egli aveva raccolto cert!;l crona<:he; ed era per rne un gran piacere (e lo è ancora oggi, che questo suo nuovo libro mi ha portato a risfogliare l'antico) il seguire le maliziose schermaglie di questo estroso ingegno, e vedere con quanta agevolezza egli sa accoc– care il colpo di spillo per sgonfiar mastodontici palloni di mal gusto, e con quanta signorile confidenza eg1i sa lodare, da uomo uso alle buone compagnie, senza sbracciarsi a batter le mani e senza scomodar troppe muse. Eccolo assalire con "l'allegra ferocia e l'eleganza del buon schermi– dore Romain Rolla.nd, evitando lealmente ogni battuta politica o a,c~ cenno a.J parteggiar delle idee, ma puntando diritto alla loro vera e propria qualità, al loro stile, al loro modo di essere: « Les idées de M. Romain Rolland n'existent que comme ces mots gigantesques dont parle Taine, et qui agissent sans a,voir besoin de prendre forme, comme les vents, les gaz, les fumées. Elles s'incarnent parfois; on les voit siéger sur les places publiques, en redingotes de marbre et la main sur le coeur .... >J. Eccolo spiegarvi con arguta semplicità e senza la minima allusione (ne sia lodato il Cielo!) al vecchio Freud, il perché di certe simpatie che germogliano e si sviluppano beatamente nel cuore delle più miti creature verso la « littérature apa,che i>. Eocolo aissicurarvi, con la, più gran serietà, che il colore locale « consiste soprattutto nell'usare_ parole straniere>>! O fa.r giustizia, in quattro e quattr'otto, colla seremtà del– l'uomo intimamente persuaso perché se ne intende, delle vecchie teorie sulla spontaneità popolare dell'arte, dalle quali più d'uno pena tuttora, in vari paesi del mondo, a liberarsi : « De meme que les peuples enfants marquent dans les arts plastiques un byza.ntinisme inst~ctif, · de ~eme les talents enfantins sont, par leur na'iveté meme, comphqués et b1scor- BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy