Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

A. GEREMICCA, Commedia di maggio 501 quella, di Minna; il suo apparire nel prato tra le ragazze, alcune nota– zioni di colore nella sua stanza, la sua passeggiata con Erminio nel– l'orto e poi fuori del paese, sono le cose che si ricordano di più. Ma il romanzo pecca di tono : o meglio non ha trovato un suo equilibrio fra il pittoricismo dell'ambiente (macchiette realistiche, :figure statiche, An– tonio, Giovanni, Mametta ecc.) e quell'aura che ho chiamata musicale e amorosa, metà commedia settecentesca metà stampa romantica, che l'autore avrebbe dovuto colorire e animare d'un patetico soffio di vita. E ciò, credo, perché la sua fantasia è più pittor-esca che poetica; difatti le pagine migliori son quelle in -cui egli può dipingere una scena, un quadro, un paesaggio; e qui il suo stile è curato :fino a una composta lindura, un po' studiato, e talora anche troppo rigirato e :fiorito. Per quel che ricordo dell'altro suo romanzo, di cinque anni fa, I fantasmi della rnia vita, il Geremicca s'è svolto su una, linea prevalentemente formale, ma ha forse perduto quel vago alone di sogno colorito e mobile che avvolgeva la parte migliore di quel libro. Lì lo stile era meno pit– torico, meno deciso; ma c'era una grazia malinconica che quasi illeg– giadriva la stessa indecisione formale. La lentezza della sua visione, che lì era un pregio, nella Commedia di maggio s'è come impigrita e appesantita; sicché si ripensa a questo romanzo come a una bella novella sciupata dalla lunghezza e superfluità di troppe pagine di con– torno. Q_ TI'l'TA ROSA- Il libro della terza olasse elementare (Letture, Religione, ,Storia, Geo– grafia, Aritmetica,). - Libreria dello Stato, Roma, anno IX. Il libro della quarta olasse elementare (Letture). - Id., id. Il libro della quarta olasse elementare (Religione, ,Storia, Geografia, Aritmetica, Scienze). - Id., id. ll l-ibro della qu-inta olasse elementare. « Il Balilla, Vittorio», racconto di R. FORGES DAVANZATI. - Id., id. Diremo, poiché si tratta di materia opinabile, che le discussioni sul « libro di Stato» unico ci misero, a suo tempo, una. certa paura. Adesso questi libri di terza, di quarta e di quinta elementare ci hanno, quale più quale meno, abbastanza confortato, e, uno almeno, decisamente rac– consolato. Si capisce che in Italia, tutte le volte che si parla d'un libro di let– tura per le elementari, il confronto classico che s'impone da sé è quello con Cuore : libro, sino a circa il '910, assai esaltato, e, dopo quella data, un po' troppo denigrato. Cum·e è, tutti lo sanno, un'opera di clima umbertino, con in più le virtù e i vizi del suo autore, ma forse più abbondanti le virtù che i vizi: la sua maniera spesso lacrimosa e a, momenti quaisi cupa non soffoca tuttavia un suo sostanziale ottimismo; le :figurette de' suoi eroi sono, agli occhi dei lettori ragazzi, evidenti e viventi nel loro piccolo mondo di borghese onestà. C'è in Cuore, per Ja prima volta in Italia, il senso della nazione ormai fatta; c'è anche BibliotecaGino Bianco

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