Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

DIEGO MARTELLI, L'AMICO DEI « MAOOHIAIOLI ». La famiglia Martelli, originaria di Prato, rappresenta il tipo della famiglia borghese italiana dei seooil.i scorsi, che, sotto UIIla apparenza di immobilità, senza squilibri di fortuna o di coltura, di generazione in generazi-0i11e, mostra di seguire i tempi e di sapere generosamente soffrire per un ideale. Il dlott-OrFerdinando di Gio– vanni, di Ferdinando Martelli, !Ilonno di Diego, 111ato111el 1763, il .15 maggio dell' '800 fu esiliato da Pisa perché sospett-0 fau– tore del pate:r,no Governo Granducale; ma la sentenza fu revo– cata il 27 h1glio dell'anillo stesso. A Pisa conobbe Maddalena Ber- 11ia.rdiche doveva più tardi sposare, quando egli diven!Ile aggiunto maire della Città di Prato. Due anni dopo il matrimonio, 111ell' '806 gli nacque il figlio Carlo che fu mrundato assai presto, per stud[are, a Firenze dagli zii Bernardi. Dopo co111seguitala laurea d'i!llge– ~nere, Carlo Martelli cominciò il tirocinio per entrare nel « Corpo degli Ingegneri di Stato )) e così fin dal 1830 lo troviamo a sorve– gliare lavori di po!llti, strade e acquedotti. In una succÌ!llta nota degli eventi più cospicui della sua vita si legge sotto la data 1838: « A trentadue amni mi disposo all'Er- ' nesta Mocenni di Siena)). L'aveva chiesta l'anno avrunti a Crundida Quirina, Mocernni Maggiotti, la « don111agentile)), che era stata per la giovanetta più che madre. Alle soglie della vita di Diego iMar– telli splende come un rungelo tutelare la dolce figura di Quirina, e ne illumi!llerà tutta l'esistenza. Non si può senza commozioille ri– cordarla anche di sfuggita, !llé si potrà mai dire g_uanta bontà in– telligente ella prodigò intorno a sé. Dalla madre Teresi:i, Rigoli di Siena, detta la « Venere gialla)), a-mica dell'Alfieri e di altri lette– rati famosi del suo tempo, e scrittrice lei stessa di qualche talento, sembra che Qnirina ereditasse se non la tendenza ad una leggera spigliatezza, la n!llezza della intelligenza. Sono ancora ignote le ragioni del matrimo111iodi Quirina ool figlio del Maggiore Cammillo Maggiotti, u!Ila i111erte larva di uomo dall'i!Iltelletto spento : ma si co1nosco1110 le infinite cure di lei per questo povero malato, che ella tenne costantemente press<;>di sé I BibltotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy