Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931
\ \ F. PASTONCHI, I Versetti E amor che sua t'avverte prima che ti riveli, già di repenti geli preda il tuo corpo inerte. Ode remoti suoni da oasi sperdute premer le labbra mute che tu non gli abbandoni. 365 Sebbene l'ultima strofe non sia forse sicura, perché il poeta vi si è la– sciato portare dall'onda musicale a una musicalità un po' astratta, quest'Adolescente è opera di un maestro. Come opera di un maestro è Gelo (indimenticabili quel « secco rintocco di ore» che « batte le vitree pareti - dell'aria, e attonito cade», quelle « strade - aride più che greti, - di morte fiumane»). E di una stupenda evidenza d'incubo è L'uomo col cane (solo forse la chiusa può suona.re un po' inaspettata e falsa), in ,:mi il poeta ha dato un esempio di discorso poetico (le espe– rienze più recenti non sono state invano) volutamente prosastico, alla. maniera di Palazzeschi, - ma come mirabilmente sostenuto, e in cui si raggiunge in qualche momento addirittura la grandezza: Ma lui non è che il suo cane. Non è nemmeno più stanco : questa vita bella non può fargli più male. :0 il cane che lo fa camminare, lo tira per la cordicella, un poco di fianco, dall'orlo del marciapiede, come si tira àa riva una zattera lungo un canale. Così è opera di un poeta e di un maestro Automobili di notte. Così ?:I mirabile cosa, almèno nel suo nucleo originario : Case : « Case che guar– dano i treni, - diverse tanto da altre» ; che « potrebbero darsi arie scaltre - assumere aspetti alieni - farsi come lontane», e son rimaste invece « le ingenue - case familiari», che appena avvertono un tenue remoto fluire che pare d'acque sotterranee, cominciano ancot·a a tremare come la prima volta .... E bellissime. sono senz'alcun dubbio Sera sul Po, Vergine, Piams– simo, - questo soavissimo molle Pianissimo, che forse a pochi piacerà, modulato com'è su un ritmo da canzonetta metastasiana (proprio di quelle musiche, di quelle arie antiche che un nulla può sgualcire e disper– dere). - Ma insomma ingenuità o scaltrezza? Prima di rispondere, mi si lasci dire che a me piacciono anche i più tenui di questi leggiadrissimi Versetti, che mi sono beato di questa chiara netta jtalianissima poesia: tanto più beato, quanto più frequente- BibliotecaGino Bianco
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