Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931
F. P ASTONOHI, 1 Versetti 363 vorate, - ti sembrano tutte incise col bulino, - che un altro problema sorge nel vigile di:~idente lettorl:l, un'altra esitazione. Esse sono nella loro tenuità cosi sapienti, che tu temi di non saper distinguere dove finisce la serietà e comincia il gioco, dove finisce la naturalezza, e comincia l'arti– ficio. ,Serietà e gioco, naturalezza e artificio essendo così avvinti e me– scolati, che questi Versetti sono insieme tutta ingenuità e tutta scal– trezza. E codesta mescolanza, in molti tra i p!i.ùbelli e più finiti di questi Versetti, è cosi perfetta, èosì sapientemente e felicemente raggiunta, che proprio da quella mescolanza, essi ripetono la loro grazia. E ti incan– tano, ti seducono, è vero, c.ome due volte. Ma ti resta, il sospetto che la loro grazia sia un po' ambigua. È freschezza, o stanchezza, per esempio, che ha ispirato questo ma- linconiçso Pianto ? « Passata malinconia ? » « Anzi cresciuta. Mi sembra di avere, qui, al posto del cuore stanco di far ru,more, un giocattolo infranto. Questa mattina - voi ridete - ho pianto anche dal parrucchiere ii. « Povera amica mia ! E lui ? lui che diceva ? ii « Nulla. Mi pettinava: e. io piangeva ii. O quest'altra niaiserie, che è intitolata nientemeno L'arte? « Perché piango ? Non so. Io sono in me a girandola : basta un soffio. Noi donne è come un estro che ci prende, di piangere : piangere, giù, e poi salire altezze di gioia ch'è vertigine. Voi non piangete ? E ve ne date vanto ? Ma che è poesia se non un pianto d'iridate parole? Oanta cuore che duole. Ah, un giorno imparerò anch'io quest'arte, in cui siete maestro, di celate tristezze : piangerò dentro, e forse ne morrò ii. O questo Consiglio, con quanta consumata e lieve perizia accordato, in cui in mezzo al sorriso pur trema il rimpianto per la fralezza dell'amore consigliato ? Sia come una veste leggera l'amore per te, che, quando te ne spogli la sera, svanita è da te. Sia come una rosa di raso non di moda più, èhe in una· scatola, a caso, l'abbandoni tu.
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