Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

OHARMA, O DELL'AMORE. - Io domanderò a questi eminenti matematici e fisici, a questi psicologi relativisti e psicoanalisti, che mi spieghino essi l'amore. L'amore'., né trascendentale né carnale, ma incidentalmente l'uno o l'altro o entrambi o nessuno dei due, secondo il giorno, il tempo, la stagione, l'umore, il barometro, la fatica, la digestione, i principii mo- _ rali dell'individuo e l'ultimo libro che ha letto. Voglio dire l'amore .... - Ho capito; va' avanti. - Il Complesso di Edipo e la gravitazione astrale della luce mi lasciano rapito, stupito e perplesso; l'idea del Complesso di Narciso mi punge come una satira personale: non so più farmi la cravatta da– vanti lo specchio senza sentire in me la tara incipiente di un perverti– mento sessuale. Analoghe emozioni dovettero sperimentare i nostri bi– sa voli quando cominciarono ad afferrare l'idea che, la terra rotola in– torno al sole. Ma chi ha detto che l'amore è una questione di glandole, e chi dice che ,è una questione di oomplessi, egualmente commettono la svista di assrumere come un presupposto la cosa stessa che vogliono elucidare. Glandola o complesso, io chiedo di sapere perché, essendo Charma lontana, io ne senta povertà e bisog·no. - « Amor che a nùllo amato .... ». - Fermati. Non ti balza agli occhi il giro vizioso? Nell'uno o nell'altra deve pur cominciare! Forse questa volta è cominciato in lei, nel suboonsoio, come dicono ? Ma io fui amato già da altré (vada senza presunzione; poiché ~more è cieco); e, quelle altre ammirai, _e ancora le rispetto, come si deve a donne che non vanno oltre il segno dei loro spontanei affétti. Anzi la mente critica mi enumera a freddo i pregi di quelle,_ e i difetti di Charma. Dunque, perché, oaeteris paribus, questa e non quelle ? ' - Questo essendo il fatto concreto, sarebbe più ragionevole do– mandarsi « perché non dovrebbe essere » ; ossia, perché quelle e non questa; perché tu, che di fatto provi per questa ciò che non provavi per quel1e, avresti dovuto invece provare per quelle, ciò che provi per questa. È dal concreto fatto che nasce la ragione, e non viceversa. Tu sei ita– liano, perché tua madre era italiana, e ti ha dato alla luce in Italia. Non è che tu sia italiano, perché nella logica assoluta e astratta delle cose tu dovessi essere ~taliano. In l'ealtà, per quella logica, tu potevi bene non essere ; e ogm cosa concreta che ,è poteva non essere. Tu mi domandi perché ti dolga se Oharma è lonta~a; io mi domando invece, BibliotecaGino Bianco

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