Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931
La figlioccia 335 · \ di questa :figlioccia che po' poi è una macchina come me e come voi, signor Rettore)). ' - Una macchina che ha però un'anima, come ho io e come avete voi, - disse il Rettore senza sussiego. E il vecchio replicò con furba umiltà : - Se mi v,olete attribuire la paternità dell'amima, .... Ma il prete interruppe: - No, ,no, l'anima ,non è roba, vostra certamente. - Allora vi giuro, - disse il vecchio, - che in quella macchina rnon e' è nessurn pezzo di mio. - Pure, uno scrund'alo si è tramandato fim qui da molti amni. .., - osservò il Rettore. · - Uno scandalo? .Signor Rettore, per una ramaiola d'acqua che le versai sulla testa ? Vedete che ci si guadagna a fare le cose senza convinzione. Oh! che battezzatore maldestro solllo stato io. - È uin sacrilegio quello che dite! Dunque l'avete battezzata senza crederci ? - Io credevo all'amore. E l'uomo innamorato è un bimbo che non sa quello che fa. A qualunque età, dico. L'Amore mio mi chiese una ramaiola d'acqua, da versare sul capo di urna neonata. Mi parve una bizzarrìa chiederla proprio a me, ma lo feci voleintieri e con gesto solenne. Non p'er levare il mestiere ad alcuno : per dedizione amorosa divenni per urn minuto Sam Giov3Jll[li Battista. « Io ti bat– tezzo in nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Samto >). Que– ste parole me le suggeriva l'Amore che mi stava accanto, via via che versavo a fontanella l'acqua della ramaiola, sulla testa deforme della creatura moribonda. E compitavo queste p,arole, imitrundo il modo di chi me le suggeriva. E mi pareva di bere il sospiro di lei che norn mi avrebbe mai data la gioia di avere urn :figlio. L'Amore mio era sterile. Il Rettore restava s0oncertato e rnon capiva bene di chi parlava il vecchio. O se parlava così per burlarsi di lui, povero vecchio, sa– cerdote semplice, avvezzo ai ragionamenti piami ed a risolvere casi di buon senso. Sapeva il Rettore che, al piano, la vita degli uomini era altra, e di oerte astruserie, diventate moda, specialmente tra la gente di città. Ma a lui che aveva cura di Uillanidiata di ·anime di urn paesetto tutto intor~no alla Chiesa, non era mai capitato di dover risolvere casi così gravi. In città, si sa, ci sono amche donrne che chiama1J1:o uomini per la strada. E sfacciatamente ridono al primo che passa, tanto che c'è da scusare gli uomi,ni che non samno fare uso della ragione e si per– dono senza sapere se fanno bene o male. Ma sui monti questa co– stumanza norn .c'è, e un caso simile non s'è dato per sapere come. si po,:sa risolvere con equità. BibliotecaGino Bianco
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