Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

LA FIGLIOCCIA. III. Due erano i preti, nella 03/Ilonica che a.veva cura di treC€1Il.to anime: uno vecchio e grasso, l'altro magro e giovane e di prima 111omina.E due le perpetue, in quella piccola Canonica di tre stanze e cucina e il corridoio che fa.ceva da salotto e da ingresso. L'ingresso, sulla piazza, con un portone verde. Vicino al pic– chiaporta, una .finestrella, a spia, per vedere chi bussa, prima di aprire. E in alto la lunetta di ferro a raggiera, tinta di nero, come le colonne dei letti dei poveri, e di dentro, la vetrata a spicchi, a colori a.lternati bianchi e rossi per illuminare la stamza, quando nolll era possibile tenere aperta la porta per il tempo cattivo. In fondo al. corridoio una porta simile a quella d'ingresso met– teva nell'orto bello. Subito a ridosso del muro, come tettoia alla por– ta c'era un pergolato già ricoperto di larghi pampini : e faceva ombra e imperlava di screzi di sole un tavolino apparecchiato per quattro. È domenica, è maggio, è mezzogiomo. Il te·mpo è dolce e l'•orto è fiorito. Sul tavolino, metterà la perpetua più giovane la zuppiera col ra,maiolo d'argento. Non il la,vèggio di terra ro.ssa, ·come illei giorni feriali. E un fiasco di vino bono si pavoneggerà sul tavolo·: non il picciòlo degli· altri giomi. Per scodellare si aspetta che finisca la messa di mezzogiorno. È il prete più giovane che la dice: i.1prete vecchio ha detto quella delle cinque, che è l'alba, o .po00 più. · Quando la porta, che dà sulla, piazza, sarà chiusa, tra il cor– ridoio e l'orto ci saranno strisce di rosso dei vetri della lunetta, l'ombra della pergola, l'odore dei fiori. E, sul tavolo, il vino, l'acqua, il pane e il sale e: - Benedite, Signore, noi e questi -vostri doni che siamo per ricevere .... - come se tutto si preparasse per nn rito. Quelle strisce rosse che il sole stende dalla lunetta al solaio fino all'ombra dell'orto fiorito, sono il rosso martirio dei Santi. Ricor– dano il sangue di Cristo. E la verde speranza è 1nell'orto che è come promessa ad un più largo paradiso. Che silenzio beato ! BibliotecaGino Bianco

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