Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931
176 A. Bonsanti che ineaveva molti e diversi e neppur lei li conosceva tutti e ci voleva la salllta pazienza, lo zelo instancabile, il profondo intuito ~el suo · confessore, un padre Mrunni, gesuita, uomo austero, ma prati~o ò'el mondo, per farglieli rico11-0scereed accusare fra le trunte pratiche e i mille pensieri in cui si trovava divisa la sua giornata. Ve ne erruno dei grandi, degli immensi, da cui molti cristiani sapevamo salva– guardarsi; quelli ella li conosceva, li commetteva cosciente, e erano i più perioolosi, i più infami, perché davruno la gioia, si facevano amare; ma ve n'erano anche tamti altri nascosti, sottili, che s'iinfìl• travamo sornioni nel pensiero, nelle azioni, e non parevano colpe. Oo111tro questi il padre confessore non la metteva mai abbastanza in guardia perché si trattava veram~mte di peccati impalpabili, tradi· tori come bacilli che, ellltrano nel samgue ,e non si vedono. Egli aveva per i primi parole di biasimo più forti, una maggiore amorevolezza e pietà inell'iinvita,rla ad astenersene, a fuggire le tentazioni, che purtroppo 111ella sua vita er-ano molte, e lei ci doveva vedere una prova, non uina giustificazione, e le peniteinze imposte erano più lunghe, come si conveniva; ma ai secondi dedicava una cura parti.– colare, le sue interr,ogazioni doventava1no più assidue, i suoi scan· dagli più profondi, e l'Adriana scorgeva allibita di tra le grate del confessionale, gli occhiali del pa-dre brillare come un simbolo di scrupolosa acutezza. - Ricordatevi, figliuolai mia, - diceva la voce afona, lontruna, in;ipersonale, - che si può peccare in opere e in omissioni, nel fare e nel non fare. E se i primi peccati son ripre111sibilie fan sa111guinarele piaghe del Salvator Nostro, i se- . oondi non sono meno gravi e dannosi anche perché di sovente non s'a:fferra,no, no-une rimame traccia mondana, e uno se 1~ trascina die. tro, un peso vivo che s'accresce e tira giù, in basso. - E Yoleva forse dire che sono meno da temersi i peccati della carne, delle violenti passioni, perché o prima o poi nell'alllimo dei peccatori ne nasce la sazietà, il disgusto, l'orrore, a cui seguono il pentimento e la salvezza, mentre quelli dello spirito sono insidiosi e lenti, vera trap– pola del maligmo. - Si può peccare in opere e in omissioni nella ' . ' parola e nel pensiero, ricordatevene,, figliuola mia, - ripeteva il padre uscendo dal confessionale, e le sorrideva con un volto indul– gente, umano, che compativa; ma dietro le lenti lo sguardo era tutt'altra cosa, astratto, indifferente, come assorto in un'unica idea. L' Adriama lasciava la sua chiesa, che era la Cattedrale dei maestri Comacini, in letizia, attraversava la piazza grande acciottolata pas. sava innamzi al Battistero, infilava la via Lunga e dopo pochi 'passii si trova.va di fronte a casa sua, che si era ancora nelle· prime ore dell'alba e giungevano d'oltre torrente i rivenditori di latte e d'or– taggi. I suoi doveri verso la religi.one li consi-derava poi conclusi a questo punto, benché non se lo dicesse, né forse se ne accorgesse, ma lo s1 vedeva, dalle opere; e non perché non credesse sinceramente, BibliotecaGino Bianco
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