Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931

LA FIGLIOOOIA. I. - Nella vita bisogna mettere a profitto ogini cosa: ainche la fatica ed anche la fame. Ora, se tu ti lamenti al principio di questa salita, prima èhe tu sia in cima sarai morto. Voltati piuttosto in giù e guarda che distesa di oonine ci siamo lascia-ti dietro, in così poco tempo. Ed il ragazzo guard·ava le scoscese del monte; stupito, abbrac– ciava la vallata oon gli oc•chi aperti per la prima volta su quel mondo fresoo, ché verzicava allora allora, luccicante di sole che si era appena levato. La :fa.me . La f atica i l ragazzo lll<0!Il la pativ·a, ma la fame sì; e lì, ,sotto quei castagni, c'era un silenzio di tomba. Qualche voce lontana, qualche ci!Ilcia rompevano quel silenzio che impauriva il ragazzo. - Mangeremo quando sa:Bemolassù, in cima. Ed ecco che lassù, dove il vecchio i[l,dicava, c'era U!Il nero di case e U!Il camparn.ile : pareva tutto lì a portata di mano. Il ragazzo si mise a c,a,mmina,repiù presto. - Vai pur su, quando sarai 'in cima m'aspetterai, - diJSse il veochio ridendo, e seguitò a salire ~aticosaimente sui sassi della mulattiera., sicuro che il ragazzo si sarebbe fermato dopo un poco~ col fiato gross,o,. - Portare un ragazzo testimone ad un convegno amoroso è cosa mal fa:tta, - pensav,a il vecchio tra sé, - ma il ragazzo è piccolo, ignora, ed allora è come s~ non fosse. - Col ragazzo, quella, sarebbe sembrata U!Ilavi~ita familiare; e, se non familiare, •almen,o inno– cente, agli occhi di quei paesani. Cosi giustificava tra sé e sé il veochio. Ma il ragazzo, che dopo aver preso d'assalto la- montagn:=.i, si era messo a sedere coll'lla :fi:atacci!Il•a, diceva : BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy