Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931

La nonna 73 poosare a domani era più bello del vero perché assomigliava a un sogno, più bello di un sogno perché era vero. Come adesso per Jole, c'era stato anche per lei UJI1 tempo che impa– rare il modo di accontentarlo [lei capricci del cibo le era parso l'umico scopo per cui valesse di vivere, e rammendargli una camicia le dava la medesima gioia che urn atto di amore. Allora egli la. chiamava moglie ed! ella lo chiamava mwrito, per giuoco, perché tutta era giuooo e sogno la verità di allora. Ogni parola detta, ogni cosa fatta insieme aveva per entrambi un senso segreto per cui parole e cose sembravano perfino superiori alla loro possibilità di goderne : come se scoprissero in ognuna un'aureola di luce e non alla cosa badas– sero ma alla luce soltanto. « Servirti, servirti. La mia vita per servire a te >>. Arrossendo ma senza chinare gli occhi, perché nel dono che aveva fatto di sé al suo signore e padrone ella ricOlllosceva a se ,stessa il maggiore titolo di orgoglio, Jole aveva parlato ieri come un giomo Marisa. Ma questa madre di famiglia èhe ritornava a casa, se riandava col pensiero al tempo che era seguìto, in cui senza quando lllé perché né come quella luce si er,a venuta spegnendo, le innamorate parole sembravano stranamente false nella ·sua bocca. Il luogo dei fornelli, l'aingo1o dei suoi stracci (« servire, servire!») : fra queste cose era compreso per lei l'orizzonte di tutta la vita. Se g uardava davanti a sé, c'era irn attesa il tempo quand,o naturalmem.te a poco alla volta anche la fatica di oggi sa,rebbe :fi nita e la gior1 I1ata le resterebbe vuota, disperata di solitudillle, oome a ,sua madre. Certo, nessuna cosa l'aveva ingannata o delusa: il marito, la re– lativa agiatezza, - perché am.che questa conta, - e· poi a UJI10 a UlllO i :figliuoli; ma delusa in nessuna cosa, le pareva ora che l'avesse delusa la vita. Tutti erano ad aspeùtarla alla stazio[le. Dimessa come prima, UJil poco più sfiorita e stanca, ella riprendeva il suo post,o. - ·Allora, la [lO[lna è guarita ? - disse uno dei Yagazzi m~tre camminavano verso casa. - Era tempo, - sogigiunse il babbo. - Qui, era completa anar– chia,. Il bucato noo è stato fatto. - E non morira più? - chiese il più piccolo, d~mdole la piccola mano. - Perché se lllOci devi tornare, ma io nolll ti lascio. Allora per quella manina che la tooevfl, stretta, per le persone amate che lamentandosi della sua assenza la rip,rendevano intera, la mamma sentì dentro di sé, dove i pensieri non hanno il coraggio delle parole, che amch'ella rimproverava alla nonna di avere di– sturbato tutti senza essere morta. EURIALO DE MICHELIS. Bi_blioteca Gino Bianco

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