Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
30 S. d'Amico più delicati: per esempio la conc-orr-einza, che· le Filodrammatiche, istituzioni d'ottimi intenti ma le quali non debbono uscire d'ai loro limiti, fanno alle Compagnie regolari; per esempio il desidel'·ato controllo sul valore artistico delle Compagnie, ·all'atto della loro costituzione; e quello sulle Compagnie che si recano pel'iodicamente a diffamare (non credete ai telegrammi compiacenti) l'arte italiana all'estero. Insomma il c6mpito della Corpor-azione, nel campo professi•onale, può essere risanatore e moralizzatore come nessun altro. Per troppo tempo harnno risonato sen~a eco, in tutte le associaziooi del Teatro, le de1mncie di questo o quell'abuso, le accuse contro l'editore che impone un repertorio a da(llno d'un altro (anche se il suo è strruniero, e l'altro è italiruno); contro il dèspota il ,quale non vi lascia rappre– sentare una commedia se non pa.gate una provvigione di « colloca– mento)) a lui, che viceversa non s'è dato nessuna pena per «collo– carla)); contro l'agente che, in tempi di monopolio si1I1dacale, pretende ogni sera un tarnto per cento sugli incassi <l'.itutte le compagnie, cJOine se fosse a(llcora lui a scritturarle; e così di seguito. Accuse tutte vere? Ohe gli artisti le· ripetruno, da decine d'anni, è certo; se le esagerin·o, non lo sappiamo. A ogni modo spet- . terà alla Corporazione, grazie alle sue provvide funzioni arbitrali, di far pulizia: o dei colpevoli, o dei calunniatori. Ma, riconosciuto il valore, seriissimo, di un compito di questa natura, nel citato articolo nostro aggiungevamo ben chiar,o : « In– fine bisognerà pure decidersi a riproporre irn pieno, a suon di mi– lioni, le questiollli dell'insegnamento artistico, e dei veri, grrundi, moderni teatri d'arte; senza di ohe, tutto sarà uno scherza:)). Poche settimame dopo, ,nel Consiglio delle Corporazioni, alcurne Noci s'elevavamo precisamente in questo senso: per ricordare, cioè, che la crisi della Scena italiana è, essenzialmente·, ulll problema arti– stico : e 1a sua soluzione non si può sperare se non da gen,te del- l'arte. · C'è chi domarnda, per questo, l'in~ervento della Società degli Autori. Ma la ,Società degli Autori dichiara di non essere un ente oon fini artistici e oultwrali; essa ha scopi di lllatura economici. Per– fino il fine, vigile e disilllteressato Umberto Fracchia che in altri tempi (1929), sulla -Fiera ietteraria, aveva mosso alti appe'lli ai suoi diri genti, poco ,più tardi (1930), nel Corriere, della Sera, ri– piega.va dalle antiche p,osizioni. La Società degli Autori, - a cui . taluno vorrebbe mutare il vecchio lllome con un altro: Società ver l'esazion.e dei diritti d'autor,e, - fu, è vero, fondata da autori drammatici; ma oggi la sua floridezza riposa tutta. sù due proventi: l'esazione dei piccoli diritti musicali (colllcerti, e orchestrillle di caffè, cinema, stabilimenti, ecc.), e l'appalto dei diritti erariali, ossia delle tasse di Stato sugli spettacoli d'ogni genere. L'esazione BibliotecaGino Bianco
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