Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

Morte improvvisa 713 stipite della porta, e sforzrundosi di atteggiare il volto ad uin'espres– sione che avrebbe voluto serena e s-0spettava essere invece s-0ltanto terribilmente aingustiata e malinconica, guardò per un istante la sala piena di geinte. Mille· pensieri rabbiosi e tristi gli mulinavano per la mente: ora malediceva la figlia della signora Olgiati, dalle apparenze ingannev-0lmente facili, ora inveiva dentro di sé, contro la 0001tessa T. amante infedele e smemorata; ora, ripensamdo al suo appartamento deserto, alla sua vita solitaria e ipocondriaca e alla sua mruncalilzadi amicizie e di affetti lo assaliva una tristezza fosca, inerme ,e balbettamte. Gli p~reva di essere un ba.mbiino al quale il mondo andasse facend-0 una grande ingiustizia, avrebbe voluto tomare davvero a quell'età puerile cosi facilmente conso– labile, lagrime di nostalgia e di pietà per se stesso gli empivamo gli occhi. Fu iin questo momento che senti alle sue spalle una voce femmi– lilile chiamarlo per nome, coll'intonazioine di chi è al tempo stesso stupito e c-0ntento. Si voltò e vide davanti a sé una doinna che, sia a causa del luogo sia a causa di quella sua comm-0zione, dap– prima non riconobbe. - Che fortuna, Pignotti, trovarla qui, - esclamò questa per– sona, - ,non mi riconosce ? sono Sofia D., - e n-0miinòun casato assai not-0 e dei più runtichi, - possibile che a,nche lei n001si rioordi più di me? · - iMa come .... ma oome, - esclamò il Pignotti diventrundo rosso dal piacere, - lei è... ? - Passato il primo m-0meintodi sorpresa, ricordava di avere infatti conosciuto la donna almeno dieci ainni prima qua-ndo ella aveva appena vent'anni e passava per UII1adelle più belle fanciulle della società monda!Ila di una città della media Italia. L'aveva iin seguito persa di vista, e dopo qualche aam.o, gli erano giunte all'orecchio voci differenti di sca111dali e di sfrenatezze d'ogni genere compiute dalla ragazza in circostanze particolarmente clamorose. Tra le altre gli era stata. riferita la storia di una rela– zione amorosa che ella aveva avuto, non si capiva bene se per biso– gno di denari o per uno snobismo della celebrità, con un u-0mo po– litico allora assai potente e ora caduto iin disgrazia. Q~esta relazione era durata esattamente i cinque giomi che quell'uomo politioo era restato 1I1ellacittà ed era stata l'ultima e certo la più conosciuta di tutte le avventure della ragazza. Poi ella era improvvisamente scomparsa; la notizia che la più completa rovina :fi.nainziaria aveva colpito la sua famiglia era bastata per giustificare la sua sparizione iin un mOIIld!o abituato ai crolli e ai cambiamenti e tutto occupato in piaceri altrettanto dispendiosi che impersonali e volubili. Nessuno l'aveva cercata e ben presto tutti l'avevano dimenticata. Ora il Pi– gnotti, pur parlandole, riandava colla mente a questi fatti e con una specie di avidità,· ne cercava le tracce nella persona della sua BibliotecaGino Bianco

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