Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930
708 A.. Moravia chese Giuseppe Pignotti. - Ohi è mai stato marchese ? - pensò con rabbia, dimenticando che altre volte non soltanto si era compiaciuto di una tale confusi-Oillema l'aveva anche favorita. Pensò poi a questa sigillora Olgiati, si ricordò di averla infatti conosciuta ad un rice– vimooto di poca importainza, e rammentò anche di averne riportato una impressione di volgarità e d'i noia. Pieno di ,malumore, deciso a passare la serata in casa, buttò la lettera nel cestino e si distese sul letto. Ma non erano ancora pa~sati dieci minuti che l'idea di trascor- 1'ere la notte festiva del giovedì grasso ,nel suo appartamentino di celibe gli parve così intollerabile che tornò a c,onsiderare l'invito della signora Olgiati con ~mimo meno intransigente. - E perché non and arci, - pensò finalmente. Si rioordò di avere udito dire che gram.di signori e dame aristocratiche non di rado fanno capatine nei luoghi p opolari, collo scopo di vedere come è fa.tto il mondo, inca– nagliarsi, e almeno per un'ora dimenticare gli usi e l'etichetta della buona società. La sua fantasia vanitosa gli dipinse lui stesso in atto d:i ellltr-are in quel salotto della signora Olgiati, sicuro e al tempo stesso incerto e u,n poco spaventato, come chi non sa bene dove è ca,pitato, curioso come un esploratore addentratosi in terra scoillosciuta, portando tra quella gente, quell''aria, quei gesti, quei modi che più del nome e dell'apparenza di ricchezza denotano la società alla quale una persoJna appartiene. Non avrebbe parteci– pato a quella festa grossolana che in parte, come uno spettatore, come un dilettante, come un giudice, e con lo scopo ben preciso di osservare le ridicolaggini e le volgarità che non sarebbero certo mancate così da parte dei padr,oni di casa che degli invitati, di sor– riderne e di rnrundarle ben bene a mente in modo di poter dire più tardi a qualche suo amico : - Se tu sapessi, mio caro, dove ho pas– sato la notte del giovedì gra,sso... , te la do tra mille a indovi– nare .... - E poi certamente ci sarebbero state una gran quantità di ragazze, di sig:norine fresche, sciocche e ben disposte, da strappare ai lo r,o maldestri ammiratori col solo mezzo di qualche allusione a.ne sue alte amicizie; e non sarebbe neppure stato troppo difficile oonv incere una di •quelle ragazze, a venire, finito il bal1o, a bere qualche cosa a casa sua. O non usavamo appunto i gran sigmori cer– carsi le loro amanti tra le donne del popolo e quelle della borghesia ? OOillsolato, oonvinto di non diminuirsi accettando l'invito, della si– gnora Olgiati, sicuro di ottenere in questa festa la parte del leOille il Pignotti discese dal letto, ·andò all'armadio e trattone il fral; che quell'iJUvemo non aveva ancora avuto occasione di indossare ineominciò a vestirsi. ' A !uria_ di pensar male çl.elricevimento della signora Olgiati, il propr1eta.r10 sera tanto suggestionato d.a credere veramente all'ul- BibliotecaGino Bianco
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