Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

Fogli di diario 705 moglie e di Uillbambiillo, raddoppiai zelo e prudenza, e i miei pa– droilli noill ebbero che a rallegrarsene. Infatti, in questi undici anni, il10nho cagionato alla Compagnia la più piccola perdita. Sembra un miracolo che per sette amilli consecutivi io abbia potuto condurre il Scinta Liicia da Genova a Vigo, dal Tirreno all'Atlantico, pra– ticando porti infidi come soino la maggior parte cli quelli dell' Al– garve e della Galizia, senza soffrire d~mno o avaria di sorta. La stessa fortuna m'assiste da quainclo ho il comando dell' Eiir1;ice, e 8pero, coin l'aiuto di Dio, cli finire qd, in questa IIlicchia, la mia car– riera ,di marinaio. In undici anni, ho acquistato tale esperiPnza dei luoghi e delle persone che potrei entrare e uscire ad occhi chiusi dai porti nominati poco fa, e il pilota è molte volte uil1costoso pa - sticcione d'el quale farei volentieri a meno. Da per tutto gli ufficiali delle Dogane, sialilo francesi, spagnoli o portoghesi, mi conosco1110, sanno che hanno da fare con nn galantuomo, e le pratiche di <'arico e scarico si sbrigano rapidamente e senza intoppi. L'equipaggio mi teme e mi vuol bene perché gorhosevero ma giusto. Molti, a comin– ciare dal IIlostromo, sono con me da lungo tempo, e io so che cosa valgono e fino a che punto me ne posso fidare. « Tutte queste circostanze messe insieme mi danno la mai-:sima tranquillità compatibile con il nostro mestiere, e io, a dire il vero, non mi posso lamentare di i!1ulla. Ln genere, e salvo •.~asicli forza maggiore, non perdo mai nn giorno sull'orario prestabilito, né con– sumo un',oncia di carbone più del necessario, anzi riesco a, realizzare qualche ecoillomia che va a beneficio di tutti. Insomma, :ì.nche senza guardare al passato, il mio stato presente non lo cambierei pPr qurunt'oro c'è al mondo. Non ho mai saputo con esattezza chP cosa scrivesse mio padre nelle sue carte, e che cosa chiudesse alla fine d'ogni semestre •O d'ogni anno in quelle voluminose cartelle. So che anch'io con la stessa diligenza scrivo ogini giorno sul libro di bordo le variazioni cli rotta, le indicazioni sullo stato del vento e clel mare, e tutte le altre novità che si riassumono per lo più con la sigla N. N. Di questi libri, da che navigo, ne ho riempiti tanti ùa colmarne un bello scaffale. Tamto valeva, dunque, fare il notaio? ~o: valeva meglio. Poiché, con tutta la mia perizia e prudenza, COIIl tutta la buona fortuna che da qualche arnno m'aiuta, questa è sempre vita piena di rischi senza compensi, vita ingrata f'.he un colpo di mare o di vento può ,distruggere :itn un attimo. Per ciò, mio figlio, se avrò vita, non prenderà mai questa via semi1nata di spine e di sbadigli; e se non potrà essere notaio, come suo nonno buon'anima e come io avrei potuto essere, sarl), quello che Dio vorrà, ma non marinaio)). UMBERTO FRACCHIA. 45. - Pègaco. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy