Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930
La << Cronaca Bizantina » 695 Alnche questo tono così risentitamehte politico (non si d[men– tichi ,però che sono appena passati dieci ainni dalla breccia di Po,rta Pia) è indizio deill'ispirazione no.:nletteraria di tratto il giornale : e la varietà stessa dei suoi :unteressi non <leve servire alla letreratura, ma ad altri pratici soopi. Fedele ai suoi Laici pirincipii, la B'izantina) recoo,sendo il 1° agosto 1882 Il Mvorzio -in Italia di Anto111ioSalan– dra, si dichiara favorevole al divorzio. E sullla Bizantina apparve bene la lettera di Giuseppe Cimbali (16 ag-osto 1882) in cui gli ita– liani era111 richiammti ad onorare Nicola, Spedalieri « l'autore di quei tali Diritti deWirnmo) che, dopo la Scienza, nuova deil sommo filo– ;sofo napoletruno, so1110 forse l'-opera più geniale e più c1assica in cui siasi assommato tutto il pensiero italiano del ,secolo XVIII )). Del grosso eqnivoc-o preso da.gli a:ntiCJlericali ita1iani i!ll quell'occa– sione, per ,non aver letto i libri dello Spedalieri, ed essersi forse fidati di una edizionciina Perino, - um. equivoco simile a quello, che :so io? che :potrebbe prender il.a,Chiesa canonizzrundo F. D. Guer– razzi, --- rima-ne :monumento (è il cruso) la statua del1o Spedalieri a Roma, per-0hé quando i promotori furono avvisati del gram.chio, non ebbero il ooraggio di farla rimuovere. Altra mamifesta,zione dell'umore anticlericale della Bizantina si può oogliere in una recensione (16 dicembre 1882) deil l:ubro di Ce– sare Ca111tù sul Manz,o,ni: Il grande falsificatore di tutto il falsificabile, al soldo dei gesuiti in tuba come di quelli in nicchio .... che ha passato tutta la sua spavente– vole vita a mentire sapendolo, a calunniare sapendolo, a gittare sterco P bile sul volto augusto della Verità, della Libertà, della ,Scienza ecc. Edoa.-rdloScarfoglio poi, a pr,oposito del volume di G. Tirezza Le reiligionti e la religione. intitolava il :rno scritto La morte di Dio: Noi che giungeremo al secolo futuro nella più perfetta maturità delle forze, non potremo gridare ai nostri figli: Dio è morto, evviva Dio; noi grideremo solamente : Dio è morto, evviva l'uomo. I nostri figli forse acclameranno con letizia d'orgoglio Prometeo scatenato; ma noi non potremo senza dolore pensare che calammo nella fossa il cadavere del– l'ultimo dio. C'era ID realtà, e lo si è già accennato, l'ebbrezza delil.a ·scienza che pareva la nuova reHgione. E Giulio Salvadori, che d9veva poi diventare U!Il fervente cattolico, vedeva nascere dalla .scienza quel che chiamava, a,nche per l'arte, il Niw1,o Ideale: e scriveva sul- 1' Im-i,taz-ionedi Cristo parole che avrà più tarrli ricordate con ri– morso: Per quanto si voglia e;redere all'indipendenza dell'arte, la formula, secondo la quale si vuol governare, scaturisce direttamente dal concetto che s'ha della vita. Quella dell'arte per l'a,rte era giusta in un periodo BibliotecaGino Bianco
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