Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

682 F. Flora dei dicasieri del governo italiano una, delle ,nove Muse, fu mamdata una circolare ad ogni ministero, i111 cui era detto che tutte le altre muse eramo abbonate alla Cronaca Bizantina: e mancava solo que'l– l'Ullla, cui ora s'indirizzava la lettera! Alle quatt·ro del pomeriggio, tutti i ministri ·avevan provveduto ad inviare l'·abbo111ame111to, e qual– cu1110 aveva fatto le cose addirittura a precipizio. D'altra pairte il Sommaruga s'era dato oon passione a scuotere i letterati, a tormentarli, a vesSM·li :magari, verché lav,orassero. Mai un editore fu più tooace e più efficace nell'i111dtare i letterati: e aJVe'Va fascm,o grrunde e sapeva ottener quello che voleva, oome am– che farsi perdonare l'annunzio di opere che quelli non avevan pro– messo, ma la Bizantina dava, come immi111enti. Gli uffici eraJI10m Via Due Macelli, al Palazzo Ruspoli, e, come mi racco111ta il Sommaruga, la, portinaia di quel palazzo, moglie di un pizzardone romano, per una curiosa associazione verbale, soleva dir La Pizzardina in luogo di dire La B-izantina: e la oos11diver– tiva un moindloi collaboratori del giornale e sopra tutti il Carducci. Irn Ullla lettera del poeta, 15 ottobre 1881, c'è i111fattiun'allusio111e alla Pizzard;ina, che sa-rebbe inoomprensibile a chi 1110n ooinoscess~ questo episodio. Il ,primo numero ,del!La Cronaca Bizantina reca la data: Roma) 15 giiigno 1881. Ila una copertina r-0sa palliaJo ,r,on una testata del Bignami punto squisita, sebbene io mi sappia che tra citnqurunt'am111i, ed anzi meno, ,sarà, tenuta ed imitata come oosa di spirito e di caratter,e, Vi si legge il motto che appare rpoi sempre anooe nel giornale vero e proprio: Impronta Italia domand'(JJ/)a Roma - Bi– san:<Yio essi le han dato. La copertitna serve aJ.l'rummi111istrazione che se ne vale e 1se ne varrà per i suoi vari e taJlora sruporiti discorsi oon gli abbonati ,presenti e futuri, no111 mooo che per le inserzio111i a p3iga– mento. E tnel primo tnl1Ill.ero,appooto, in un capitolo Pro domo si ragiOtlla dellia récla;me e della sua forza annU111ziandogli mte111ti originaJi ooi ,quaJi la Bizantina ne userà: .si parla dei liibri che verram r,ece111,siti « senza 0ostringere gli editori o gli autori a a:ru:t111- d!arce111e due oopie >> : e si può intoodere l'umore dell'imp,resairio di questo giornale da un piccolo passo che riguarda il problema delle sciarade: La Direzione non crede che le sciarade siano indispensabili all'incre– mento delle buone lettere ed allo sviluppo dell'intelligenza umana. Tut– tavia, siccome servono di ginnastica intellettuale e molti si compiacciono di dedicarvisi, così non ha stimato doverle escludere. Se io non m'ingaiilno, questi due periodi sooo illuminrunti e val– gono il ben noto Perù. Molte scirurade, - mi dice il Sommaruga, - fuoo1110 opera del D' Atnnunzio e dello Scarfoglio : ed è noto che run- BibliotecaGino Bianco

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