Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

670 C. Angelini miracolo dei fiori apparsi « iill terra nostra)) ( alla campagna, tra– durrebbe vagamente il Leopardi), e poi tra i ~lari la ':oce della tor– tora, e la vigna che aspetta il potatore; e poi, 3/~ ammare la pro– spettiva del quadro, l'apparizion d'U1I1adonna e 11 suo p~ro_ passo di danza. Notazioni e qualità frammentarie. ,Escla-maziom, alla :fii!lelibere da ogmi studio e scaltrezza e coordiillazione ipotattica, ' . direbbe il grammatico: membretti giustapposti fra loro per coill- nessione paratattica, evidente riflesso dell'ebraico da cui sono vol– tati; ma così pieni di sospiri e tremore e inquietudiille che dammo la pienezza della poesia e l'odore della primavera in lonta1I1a!Ilza. Ma nel Messale colpiscoill sopra-tutto gli Oremus, d'un latino ora commosso e ristorativo, or telegrafico e asciutto; di sintassi quasi sempre chiarissima, e un fondo lessicale spesso ricco di forme piene e soillore. L'età diverse ililcui furoill red!atti li fa naturalmente diversi; e se alcuni hw squisitezze di :fioriture quasi virgiliane appena lab– breggiate, ne verha tam sacra vilescaJI1t ( « H aec sa.era nos Domine potenti virtute rrvundatos) ad su.um faci(JJYl,t puriore·s venire princi– pium))), a-ltri ham strepito d i carto cci secenteschi e co111for,siorni e faticc~e antitesi : tempo d'Urbano VIII, se no111proprio di suo pugno (<< Praesta) Pater omnipotens, sine merito q1.t0drogamus qui fecisti ew nihrilo,qui te rog.arent, ecc.))); sdatti taluni e piatti e senza un fiato dl'aria che vi circoli dentro, altri ricchi di sugo vergine e com{' omati di preziose margarite ; su tutti, U1I1 riflesso di etemità che li illumina e scalda. Rac0olgono nella ;misura d'un periodo vita virtù e miracoli, del Signore e della Madonna e dei Santi. Echi dti. feste in cielo. Leggende gloriose da istoriarne vetrate di cattedrali; partkoìari puerili e gentili da miniarrne aID.t:ifo111ari e corali. A volte ripeto1110 scene che, se alzi gli ,occhi daJ. libro, ritrovi negli affreschi delle pareti. E allora il miracolo è completo. Naturalmente per esser stati tutti compilati dopo il secolo IV, sono sparsi di cifre apostoli– che e patristiche, i rédattori essendo solìtame.l).te Papi e studiosis– simi Monaci che i Padri li sapevano a mente; i Padri e la Scrittura, ch'essi consideravan come la stessa par,ola di Dio. Talvolta non sai s-:> più ammirar !llell'Oremius il trattatello di psicologia religiosa o il decoroso gioco delle consecutiv~ e dei participiali o i vocaboli ricchi dli,suoni celesti.« Da nobis) q1.1eswmus)Domine, 1.1,nigenitiFilii recensita nativitate respirar-e) c1.ii11,s ooelesti 111.isteriopascinvur et potarrvur )). Oppure: « Ooelesti liimine, qu,aesmn·ns, Do1nine) semper et ubique nos praeveni) ut rruisteriwm cuius nos participes esse vo– luisti, et pruro cernamrus int1.iit1.i et digno p•ercipiarr11us affectu )). Do•ve, più che mistica o lirica c,ommozio!Ile, è da ammirare, se0o!Ildo il genio di Roma, ordiille, parchezzia, chiarezza, dignità. . Partioolarmente interessante è il reparto degli Oremru.s ad di– versa. Nella lor qualità di preghiere riflettono il fabbisogno di BibliotecaGino Bianco

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