Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

Latino di messale 669 tiemtes ci porta sull'orlo dei fonti con il cono allu[lgato e le mani e la bocca verso l'inquieta e corrente bellezza dell'acqua. Ad aquas. 11 p] urale intensiv•o ha la sua ragione. Il garbo d'un trecentista avrebbe tradlotto « andar per acqua>> e l' amplificatore magari avrebbe soggill[lto «chiara come ariento ». Ora dunque sappiamo che [lella [lUOVaeconomia religiosa la Grazia ha trovata la sua insegm.aanche in terra: l'acqua; l'elemento perfetto, semplicissimo, mobile e lieto e vivo e per se stesso puro; traboccante nella Liturgia cattolica, che arriva al bellissimo grido: - Vidi aq1,t(]/Yn,. Ho visto l'acqua. -Appunto, a significare la Gr-a,zia . . Ma sentite ,quest'altro. <l Coeli enarrant gloria·m Dei et opera mawwum eius annuntiat firmamentnm ». Cieli narratori e d'un antico a,zzurro tolemaico. Cieli etemi che squillano. Nelle parole di an– damento solenne e disteso il periodo puro è potente e aereo come U[l arcobaleno poggiato sui monti, e par trovi la sua adeguata tra– duzio[le in un verso dantesco che è di quei del Paradiso: - La glo– ria di Oolui che tiitto move .... - O in quell'altro, anche più ade– rente : - Chiamavi il cielo ecc. - Tutto il Rito passa poi sotto l'aroo mirabile. Vorremmo aggiungere con molta discrezione che quest'Introito ha pur nutrita la poesia italiana se in quel firma– mentum annunziatore ci par di scoprire lo specchio di cert'altri cieli che chiamamo, teneri e giovani, nella gran poesia del Mamzo[li: - Nova franchigia ANNUNZIANO I CIELI. ... - Ma nO[l ci insistiamo. Coeli enarrant. Son le parole e i canti che sul velo dell'azzurro leg– gon scritti i sapienti pei quali son così vani i nostri libri mortali. Altra volta capita di leggere parole come queste, da far bal– lare il prete sull'altare ( « e più e men che prete egli è ID qnel caso »). Capita a metà febbrafo, per la comparsa della Mado[lna. « Flores apvparuerimt in terra nostra. 'l.'empus pittatiowis advenit. Voa: tor– titris aitdita est. Sitrge, mn<icamea) speciosa mea, et veni». Ma dove siamo ? entro una pagina, di Messale o tra le Ballate di Poli– ziano? (lo mi trovai) fanciulle) wn bel mattino ecc.) Pagina olet. La Liturgia vuol creare intorno alla Vergine che visita la terra una cornice e un paese meno indegni di Lei; e, [lella sua casta pas– sione, affretta il dolce tempo e sbocciare di fiori e scoppiare d'i canti. Chi ID vero ha orecchio fino può sentire a questo pulllto del mese l'affettuoso grugare della tortora alla campagna, e odore di viole in lontanainza; e, sotto le cantanti parole, questa Madonna che appare in ve·ste azzurra entro un chiaro e visibile correre di vento ha tutta l'aria d'una divi[la Primavera che viene a sparger musica di appa– rizioni novelle. Flores apparuerunt in terra nostra~- La poe!3ia del Cantic o lllel suo momento più schietto è tutta qui, ID questi ver– setti a cui mam.ca ogni intreccio sintattico e ogni ricerca d'espres– sion letter~ria, ma contano e cantano per sé, con la pienezza delle sensazioni e d!egli oggetti buttati lì [ludi perché parlin da soli: il BibliotecaGino Bianco

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