Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

A. SCHNITZLER, Ritonw di Casanova 765 ARTHURScHNITZLER, Ritorno di Casanova. Versione di C. BASEGGIO. - Sperling & Kupfer, Milano, 1930. L. 9. THOMASMANN, Disord·ilne e dolore precoce. Yersione di LAnxu ~!Azzuc- . CRETTI. - Sperling & Kupfer, ~Iilano, 1930. L. 8. La fama di Arturo Schnitzler in Italia, - dico cli fronte al gran pub– blico e non per i pochi specialisti di letteratura tedesca contemporanea, - oscilla fra due poli opposti: come autore del Reige,i (Girotondo), che fu rappresentato qualche anno fa da Bragaglia,, e come novelliere di Friiu– lein Else (La signorina Elsa-), che comparve due anni or sono in italiano, con una prefazione entusiastica cli Antonio Baldini. Nella nomea di au– tore del primo, rientra certo un'eco di quel rumore scandalistico che in Germania, alla ripresa del vecchio Reigen negli anni del dopo guerra, suscitò il finimondo : intervento della polizia nei teatri, assemblee di protesta da parte di moralisti protestanti e cattolici, discussioni, dia– tribe, J3 perfino processi. Nella fama clella Si_gnorina Elsa, che è assai più recente (1924) e ha avuto dovunque un grande successo, è la meritata stima di un artista serio, scrutatore acuto e doloroso di una società, - quella viennese, - in isfar,elo. Come conciliare i due poli opposti ? Questo Ritorno di Casanora, che fn scritto parecchi anni fa (1918) ma che è comparso, tradotto, nella nuova collezione « Narratori norclici » dfretta da Lavinia Mazzucchetti, potrà far nascere il sospetto, a quel pubblico di cui si parlava, che Arturo Schnitzler { autore non più novellino (quasi 68 anni, oggi) e che dal Reigen alla Signorina Elsa, o all'ultimo Therese (1928), parecchia acqua è passata sotto i ponti anche per lui. Il Ritorno d•i,Cnsanova, benché sia più vicino alla tarda maturità che alla giovinezza dello Schnitzler, è opera che sta nel mezzo: lontana, nonostante il nome di Casanova, dal brillante cinismo che animava huliavolatamente la serie di quadri del Reigen, ma ancora non vicina al senso di pietà della Signorina Elsa. Tra i cinquanta e i sessanta anni, cioè verso il 1780, Casanova era a Mantova: squattrinato, scacciato da• quasi tutti i paesi d'Europa che erano stati teatro delle su~ gesta, ma sopratutto, - ciò che per un tipo come lui era di gran lunga il peggio, - col presentimento della vecchiaia imminente, il famoso avventuriero è preso da un senso acuto di nostalgia verso la sua città nata,le e vuol ritornare a Venezia, dalla quale venticin– que anni prima era fuggito evadendo dalla prigione dei Piombi e dorn potrà rientrare nella condizione umiliante di spia a serdzio del Gran Consiglio. Nel viaggio di ritorno tra Mantova e Yenezia gli capita una nuova avventura. Fra tante donne dalle grazie mature che ancora gli si offrono, s'invaghisce di una giovinetta, Marcolina (tutto ciò è libera invenzione dello Schnitzler), la quale è scolara all'uniYersità di Bologna del celebre matematico Morgagni ed ha fama, la giovinetta, di straordi– naria intelligenza e di rocca inespugnabile dal lato dell'amore. Falliti tutti i tentativi di seduzione, CasanoYa ricorre a uno stratagemma. Avendo scoperto che Marcolina si è data per una notte a un giovane uffi– ciale in procinto di partire per la guerra, Casanova s'impadronisce con una furfanteria del mantello dell'ufficiale, s'introduce nella camera di BibhotecaGino Bianco

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