Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930
750 G. Lugli - Ancora sulla nave di N emi e tutta la, notte a mangiare, avendo acceso grandi fuochi sia sul poute sia ,sui monti circostanti .... Egli volle in tal modo trasformare la notte in giorno, corne ave1;a già trasforrnato il mare in terra. Quando ebbe mano-iato e bevuto a sazietà gettò molti amici giù dal ponte e per mezzo di alcune navi rostrate, su una delle quali egli stesso salì, speronò le navi ancorate gettando a mare molta gente, tanto che parecchi ne pe– .rirono; soltanto alcuni, sebbene fossero u.briachi, riuscirono a fuggire ..'.. Questa fu la fine del ponte, il quale fu a molti causa di morte .... ». Dopo la lettura, di questi passi, il critico che giudichi con animo se– reno e senza, preconcetti avrà tirato da sé i raffronti .f. le conclusioni. Caligola fece nel lago di Nemi, mutatis rnutandis, quello che aveva fatto nel golfo di Pozzuoli; qui, sopra navi onerarie e zattere improvvisate, te– nute fisse con àncore, egli gettò edifici in muratura a somiglianza, di quelli che erano sul continente, cioè una via adorna come la Via Appia, dtgli alberghi, delle stazioni, fornite di acqua corrente, e là sopra scor– razzò, tenne discorsi, banchettò, come fosse stato sulla terra ferma. A Nemi, per maggior comodità e lusso della sua villa, innalzò eleganti stabilimenti termali, tipo ninfei, sopra chiatte. o zatteroni ormf.ggiati alla riva. La sua manìa, dunque, non era quella di navigare, bensì quella di stare fermo sull'acqua, come sulla terra, ma contorna,to dall'acqua. Ecco chiarita la stranezza nemorense. Come ognun vede, l'archeo– logia serve anche a spiegare le navi cli Nemi, sempre che sia condotta con occhio esperto e con rigoroso metodo scientifico. Un ri,cente Consiglio dei Ministri ha deliberato il proseguimento delle indagini per lo scavo anche della seconda nave che affiora appena,. Ottimo provvedimento, il quale condurrà ad una esplorazione totale, come era scientificam~te desiderabile. Illifatti, a chiusa del mio precedente articolo in « Pègaso », quando sembrava che l'impresa dovesse venire abbandonata, così scrivevo: ·« Sulla sorte della seconda nave ancora nulla si sa; ma, certo, al punto in cui stanno le cose, sarebbe bene di vederne almeno una parte e ren– .dersi ragione anche della struttura. di essa; forse lo scavo potrà fornire ,qualche ulteriore elemento che servirà meglio ad illuminarci sulla forma dell'edificio superiore>>. Auguriamoci invero che lo scavo d,ella seconda nave, condotto con cura, cioè secondo il sistema ·stratigrafico, alternato con opportune trincee in _profondità, ci conduca alla definitiva spiega– zione del singolare monumento, chiudendo un voto formulato da secoli, tentato da molti e condotto finalmente a termine dal Regime Fascista. GIUSEPPE LUGLI. NoTA.- Mentre l'artfoolo era in stampa si è svolta nel Giornale d'Italia una vivace polemica a proposito delle àncore, fra il Comandante Speziale e l'ing. Iacono, studioso ben noto per la sua singolare competenza in questioni di archeologia marittima. Ora, nel numero del 18 novembre mi accorgo con piacere che il Coman– ,dante ,Speziale, dopo aver confutato nella Nuova, Antologia l'ipotesi che la prima àncora fosse rivestita di legno « per aumentarne l'attrito e quindi per evitare che affondasse troppo » la conferma pienamente parlando della seconda àncora che è tutta di legno con le punte di ferro, fatta così « perché facesse presa sulla massa plastica senza però sprofondarvi ed invescarsi ». Il che vuol dire, con termini più tecnici, la stessa cosa. BibliotecaGino Bianco
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