Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

Sinclair Lewis 743 ma anche la testa nella confusione delle lingue, delle idee, delle mode che è oggi per lui la civiltà della vecchia Europa. Egli vi smarrisc.e il senso della sua salda consistenza, la sua fede in se stesso e nel suo lavoro. L'europeismo risulta per lui una spede d'ebbrezza, in cui le migliori doti della sua razza svaporano o s'inquinano. Esiste per Dodsworth, come per Lewis, un virus europeo che è più esiziale del viriis del villaggio, di cui soffre una Carol Kennicott. L'americanismo ha permesso a Dodsworth di diventare un capitano d'industria, ricco e rispettabile, gli ha concesso di creare quaJche cosa di tangibile, di costruire; una padronanza di sé, degli uomini che dipendono da lui, delle imprese che egli governa. L'eu– ropeismo lo smemora, gli fa perdere la tramontana, pone in forse la dignità e la stessa realtà dei suoi successi e delle sue conquiste, svia da lui la sua donna., lo abbandona alla libertà insicura d'a.mori illegali .... Dodsworth ha una grande importanza nell'opera di Sinclair Lewis perché dipinge un contrasto fondamentale tra due mali estremi: l'ame– ricanismo di Babbitt e l'europeismo, che a Babbitt deve per forza risul– tare babelico e nefasto. Ma Sinclair Lewis non conosce l'Europa tanto bene quanto l'America ed è dal meditato ritorno del Lewis alle esperienze americane che noi ci attendi.amo con viva aspettazione che egli dia un seguito ai suoi migliori romanzi, alla « commedia umana» degli Stati Uniti. ALDO SOllANI. ibliotecaGino Bianco

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