Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

La geografia trasportata al morale 737 istinto che non ha avuto tempo di corrompersi,_ sa distinguere in esse la verità da ciò che è soltanto colore, letteratura, molto meglio che un'età più matura, A me ragazzi di ginnasio che non si direbbero vo– lenterosi, sono stati grati del dono di un libro di letture geografiche, scritto da un Accademieo d'Italia, Giotto Dainelli, e vi si sono gettati sopra con avidità; gli stessi godono molto leggendo Kim, e hanno ra– gione. La riforma Gentile affidava quel po' di geografia ch'essa ha intro– dotto nei licei, al professore di storia naturale. Ma nei licei e più nei ginnasi la geografia, diciamo pure, antropica, dev' essere affidata a un insegnante di lettere, nei licei a quello di storia, nei ginnasi al titolare :della classe, se la sa e se ha voglia di insegnarla; se no, a un altro. Meglio ancora sarebbe che nei concorsi-esami di Stato il candidato, letterato o naturalista che fosse, potesse chiedere insieme con l'abilita– zione per altre materie una particolare per la geografia. GIORGIO PASQUALI. 47. - Pè!]aso. BibliotecaG·no Bianco

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