Pègaso - anno II - n. 12 - dicembre 1930

726 A. Jlforai•ia ubbriacata e sa,rà caduta ballando, oppure si sarà .sentita male per– ché :finalmente uno dei suoi amanti avrà avuto la buona idea di farle UID. bambino .... già .... e forse è lei l'amante ed ha l'i~pudenza di ve– nire qui.. .. - No, - s'affrettò a protestare il Pignotti, :__posso darle la mia parola d'onore che avrò veduto la signorina sua nipote no,n più di tre o quattro volte in tutta la mia vita. - La sua parola d'onore, - esclamò la principessa: - la sua parola d'onore .... La parola d'onore di un amico di mia nipote! Il proprietario perse la ,pazienza: - O senta, - disse con una vera e sincera indig'nazione, - io non avrei mai creduto che si po– tesse avere il cuore così duro da rifiutare la propria presenza in una simile circostanza .... Le ho detto che sua nipote sta male, aggiungerò che sta oosi male che a quest'ora può essere già morta .... e ora faccia quel che vuole; se vuole, veinga, posso accompagnarla nella mia automobile, se 1110n vuole me lo dica subito e mi lasci andare .... <Jon molta meraviglia del Pignotti che si aspettava dopo queste sue· parole, nuove e più violente furie da parte della principessa, i risentimenti d'ella vecchia parvero ad UID. tratto calmarsi come d'in– canto, quel viso ipocondriaco e autoritario si dipi1I1sedi una specie di amara bontà. Ella Io considerò per UIIl istante perplessa: - Sì, lei ha ragione, - disse al:fine, - se mia 111ipote è una, pazza senz,a cuore non è giusto che lo sia anch'io .... Ohi ha senlilo l'acfoperi.. .. A111diamo allora, andiamo pure .... ma intanto lei mi aspetti qui. .. ; - e senza aspettar risposta, girò sui tacchi e uscì. Riapparve di li a poc,o tutta impellicciata, colil un cappellino ele– gamte in testa e una specie di mazza sotto il braccio. - Andiamo, - ripeté passando come un turbine d\:i,vamtial Pignotti attraverso la sfilata, dei salotti111icubici e tappezzati di r:osso. Uscirono sul pia– nerottolo: la vista della porfai in faccia-, quella dei conti G., attra– verso la quale arrivavano .affiochite le musiche e gli altri rumori della festa, 1parve ridestare i bislacchi sdegni della prililcipessa : - Ecco questi altri imbecilli coi loro balli, - esclamò con la sua voce stridula e fr.emente, - che non so,no altro che un pretesto per combinare le loro piccole porcherie! È là, - soggiunse minaooiando l'uscio chiuso co111 la mazza, - in saloni come quelli con o-ente . , e come quella, che la mia stupida ragazza, s'è rovinata. - Immobile, 111ascostodietro una col001na, il Pignotti si faceva piccino, tratte– neva persino il fiato. Fi,nalmente la principessa parve di nuovo cal– marsi, discesero la se.ala, uscirono nella piazzetta. Ma quamdo il Pigino·tti aprì lo sportello e la invitò a sedere sui posti di dietro, ella fece cenno di no, e gli sedette accanto, davamti, rigida e altissima, colla testa puntata contro il soffitto dell' automobile. Dopo un istamte la ma<'china partì. BibliotecaGino Bianco

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