Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

Claudia 585 fece mettere un po' d'ordine nella .spaventosa· c01I1geriedi piatti, posate, bottiglie, cose rotte, rimasugli, che ingombrav3.1Ilo tutto il desco e le sedie e la soglia del focolare: brevi parole e l'autorità di quel v,olto. Poi entrò nel clamore della sala é si sedette al suo posto in fondo alla tavola, dalla parte dell'uscio. Avevano ·servito il gelato; e ven111ero le torte, i formaggi, le frutta; si ,sturò lo sciampagna. Ella badava a tutto, com3.1Ildavaalle cameriere con un'occhiata; fece cenno di no, di no col eapo al fratello Jaoopo che stava vers3.1Ildo eognac nello sciampagna della sua vicina; sviò, con una mezza pa· POla gettata là come .a caso, il discorso di politica, laggiù ilil fondo, che minacciava di travolgere tutti. D'ogni cibo prendeva un briciolo, amche per accontentare i due modesti ma voraci suoi vicini che ogni tanto ripetevano : ma lei 1non prende nulla, sigmora Claudia; lei vuol proprio f.arci vergogna .... Aceettò anche un dito di sciampagna, quant'occorreva per poter rispondere a chi alzava il calice in onore di lei e le sorrideva attraverso le nebbie. · Ad un tratto s'alzò l'avvocato. Pesci, UID.o spilungone che, stan– dosene seduto, poteva già sembrare un uomo di media statura ritto in piedi. La sua faocia era tutta fatta di triste mis-eria ; triste la v-0ce, uggiosa come la pioggia.· Parlava d'ondol3.1Ildosinnanzi indie– tro, oon la cadenza d'uno soolaro tard-0 e diligente che reciti la lezione. << Essendosi gli sposi ililvolati ai nostri sguardi tr-oppo in– tenti ane cose,terrene .... >>- Sarann-0 cose terrene, ma senza dubbio saporite - interruppe il Dottor Brilli - « .... alle cose terrene, eome due mistiche colombe; ovverosia eome d'ue nuvolette che il vento rechi. ... >>- No no, avvocato, non il vento, una Fiat - in– terruppe Jacopo. E giù tutti a ridere; e quella biondona sciocca ehe sedeva accanto a Jacopo e aveva bevuto tooppo sciampagna 0011 cognac, per tim-0re di scoppiare, s'aggrappò ad U1I1 braccio di Jacopo e quasi gli 111asco111deva la faccia in seno. II. Claudia s'alzò e uscì, che nessU1I10 se ne avvide, dolce e fluida eome un'ombra. Salì nella sua camera, si lasciò cadere su di una poltroncina e rimase lì con il volto tra le palme ed i gomiti puntati sulle ginocchia. Poi si scosse vedendosi nell'armadio a specchio in fondo alla sta.nza, e balzò im pied'i col piccolo sorriso di chi s'ac– corge improvvisamente della presenza di qualcuno e vuol darsi UIIl cOIIltegmo.Aprì, senza scopo, u111 cassetto del canteramo; poi s'acoo– stò alla finestra e, calcando la fronte sul vetro, sentì il sollievo di quel freddo, ed il mal di capo cessare w1 momento, ma poi biso– gmava cambiare posto. Un sollievo amche guardare. Il sole era tram01I1tato; fiocchi di BibliotecaGino Bianco

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