Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

CLAUDIA. I. Verso le qumdici, gli sposi si ecd1ssarono. Il pranzo era sul oolmo; l'arrosto di fagiano entrava cosparso di tartufi, al Chiamti suocedeva il Bar,olo, e gli occhi di tutti, occupati da quelle fauste cose, 1110n s'aocorsero dell'uscire di lei, poi di lui. I bauli erano stati spediti già 1I1:ellamattma; gli abiti di cerimonia sostituiti 00111 gli abiti da viaggio prima d'andare a tavola; l'automobile pronta di– na.nzi al portone. Null'altro da fare che montar su e via. Ma all'ultimo mome111to,quamdo già la macchina era in moto, Claudia a-pparve nel vano del portone. Fece con le due ma-ni u111 coono di saluto verso la sorella ed il cognato, senza dir nulla, senza , sorridere e, quando furono partiti, rimase lì ancora un pooo, ferma come una statua. La strada era pie111a di curiosi. Qualcuno sus-surrò : - Com'è smorta la sigmora Claudia !... E che vèste s'è messa. Utn po' più di nero e andava bene per un funerale. S'era messo, infatti, un curioso· abito, per u111 giorno di nozze : d'un celeste tetro nel quale il luccichìo ,della seta rendeva U111'ap– pa-renza oome di cenere fi111e cosparsa; ed in quella cenere correvano orli e guernizioni di velo nero. Amche i capelli, d'U111 nero _viola, lisci e pesanti, pareva che facessero un contorno di lutto al pallore d'ella fac-cia non più tanto giovame, ma bellissima, da regina idealizzata, immobile come vista m una fotografia. Riootrò passamd-o per la cucma : una cucina da convento, piena di disordine, di fumi, di voci, d'odori. Il cuoco di città, fatto venire per l' occasione, con quelle sue arie, con quel suo modo sprezzante di buttar là le casseruole e di commentar ogni mestolo ed ogmi cucchiaio, oon quel suo contmuo ripetere : essere un'impresa da pazzi voler mettere insieme un pranzo decente i111 ciroostanze simili, aveva ridotto all'estrema esasperazione la brava domestica di casa, che, sed'uta i111 un amgolo, un po' p-ia-gmucolava,un po' gridava parole. La signora Claudia troncò il diverbio; fece dar giù la troppa allegria alle ra-gazze incaricate di servire in tavola ; sorprese nel- 1'aoquaio la Gigia mootre tracannava co111 la testa arrovesciata; BibliotecaGino Bianco

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