Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

Le memorie del Principe di Biilow 607 cordo poco gradito): « le molteplici sciocchezze del Kaiser», « ormai manifestamente irresponsabile Jl (pp. 39, 42). In quanto a Leopoldo II .e a Benedetto Brin, si contentano di prenderlo in giro. Il primo rife– riva le sue conversazioni con Guglielmo così: « ,Sua Maestà l'Impera– tore e Re ha avuto l'alta benignità di graziosamente dirmi quanto segue intorno alla augusta Sua opinione circa la questione in discorso, e udirlo dalle auguste Sue labbra accresce per me vieppiù il pregto della comunicazione e la gioia di trovarmi nella augusta Sua compagnia>> (p. 17). A Brin, grande costrutt0re navale, Guglielmo inviò per giudizio il disegno di una na,ve di battaglia, « da lui elaborato, - riferisce compia– centemente Bulow, - con cura speciale e ch'era frutto di anni di studi, d'aspro sudore e di lunghe meditazioni». E Brin glielo rimandò con una lettera, che diceva presso a poco così : « La nave che Vostra ,Maestà vuol costruire sarà la più potente, la pi.ù terribile e insieme la più bella nave da guerra, che· si sia vista mai. Svilupperà una velocità, quale non fu mai ottenuta, il suo armamento supera tutto quanto è finora esistito, i suoi alberi sono i più alti, i suoi cannoni hanno la massima portata del mÒndo. Di più l'interno è splendidamente arredato ; dev'essere un v'ero piacere. navigare su codesta nave, per tutto l'equi– paggio, dal capitano al mozzo. Lo splendido naviglio non ha che un difetto: messo in acqua, va a fondo come un'anitra di piombo J>.Bfilow, però, ci fa anche sapere, che il Kaiser non se l'ebbe a male: sapeva ac– cettare una critica espressa con spirito, « sempreché non trapelasse in pubblico». Concede, e riprende subito (pp. 70-71). · A Eulenburg (quello stesso divenùto poi scandalosamente celebre) Biilow fa pronuncia,re il giudizio sulla veracità del Kaiser: Guglielmo II era come l'uccello canoro di una nota poesia di Uhland : « fantasticava, pe'l' non dire mentiva, così come canta l'uccello che sta tra le fronde J>. Meno poetica e più sbrigativa., donna Laura Minghetti osservava: cc L'im– peratore dice molte bugie, ma non lo fa per malizia, piuttosto per una certa naturalezza J> (p. • 244). In quanto alle sparate minacciose del Kaiser, l'apprezzamento è fatto dallo zio Edoardo VII, ancora prin, cipe di Galles : « Chien qui aboie ne inord pas ll (p. 457) : quell'Edoar– do VII, di fronte al quale, quando parlava col nepote di politica, Bfilow aveva la sensazione « di vedere un grosso e maligno gattone giocare con un topolino ll (p. 354). Non sempre, come si vede, Biilow fa lanciare gli strali dagli altri. Già prima di arrivare alla centesima pagina sa dirci che la « qualité maitresse » di Guglielmo II era la mancanza di logica (p. 97). Ma, sem– pre per quel suo concedere ·e riprendere, che dà veramente l'idea del gatto col topo, soggiunge che ·questa sua q·ualità lo rendeva divertente e spesso geniale nella conversazione, e che per essa non era un filisteo; e· subito dopo conclude, che in conseguenza era difficile trattare con lui gli affari politici e dirigerli secondo una linea costante. Così, non ricorre a nessuno per dire (p. 230), che « per lo meno nella sua ten– denza a fa.re il Kannegiesser Guglielmo II era perfettamente tedesco J> · (Kanneg·iesser, letteramente «stagnino», significa chi discorre a vanvera di politica,). Un altro « per lo meno >lferoce è quello (p. 252) della somi– glianza tra Guglielmo II e uno dei suoi antenati più insigni, Federico BibliotecaGino Bianco ,

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