Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

LETTERA AL SIGNOR E. J. O' BRIEN, SU NOI E LE MACCHINE. Caro signore, quando nello scorso febbraio davanti al pic,colo golfo di Portofino, tepido, intimo e rotondo come un abbraccio, mi delineaste il libro sulla Dama delle macchiJn.e di cui venivate correggendo le bozze, io non lo immaginai tanto disperato. Sarà stato il titolo per ironia frivolo, sarà stato il luogo che è dei più placidi e sereni d'Italia, sarà stata la presenza di Raffaele Calzini il quale non ha rimpianti di perdute arcadie e accetta. bravamente l' oggi come il solo sicuro possesso del– l'uomo, io credetti che voi americano avreste descritto più con mera– viglia che con dolore la vostra meccanica civiltà. Invece il rosso libro che ho finito poco fa di leggere, è l'atto d'accusa più inesorabile e meglio ragionato tra- i tanti che ormai ogni giorno vengono lancia.ti contro la vostra America, schiava, sembra, dell'infinito esercito di macchine col quale sperava d'asservire il mondo; contro il nuovo orgoglio dei profeti della meccanica i quali ad ogni attimo ci gridano con l'altoparlante che errare humanum est, che cioè l'errore è il proprio degli uomini e l'infallibilità, s'intende, delle macchine; con– tro l,i, nuova religione che propone la dinamo per modello d'energia all'uomo e,' dopo avere scolpito in fronte ai propri templi Deus ew ma.china, sr.e.ra di presto trasmettere per radio alla Divinità le preghiere dei fedeli con un apparecchio nascosto sull'altare tra le palme dei fiori artificiali; contro questi nuovi crudelissimi iddii, Massimo Rendimento, · Som~a Efficienza, Beata Taylorizzazione, Perfetta Razionalizza~ione, dai barbari nomi, simili nel suono a quello dell'altro transatlantico dio, vampante anch'egli liyide fiamme. Hudtzilopotli .che il tuo sangue fiuta. Il quadro che con incalzante logica ci presentate, è davvero orrendo : gli uomini pian piano ridotti ad automi, che già un francese ha bat– tezzati androidi; tutti uguali perché si accontentino di oggetti sempre più uguali, f. spesso inutili, prodotti da pochi tipi di macchine sempre più potenti e feconde; tutti, senza, fantasia, senza passione, senza poesia, così soddisfatti di servir~ le macchine che presto, tra radio e cinema, si crederanno felici e, spianati da un rassegnato fatalismo, mai più vedranno levarni su dal loro armento un santo, un eroe o un artista; anzi tutti d'un'intelligenza mediocre, o media che dir si voglia, così da non 'essere più capaci di pericolose novità, cioè di errori; e occupati solo a guadagnare danaro e a guadagnare tempo, per spendere quello B~bliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy