Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

278 L. Pesoetti Labl'OOio aveva esternato il proprio _profondo rmcrescimeinto. Alla lettera in cui Severino accennava alla cosa, il Pascoli rispose : Del Marradi .... Il fatto è che tu mi conosci: chi mi fa una genti– lezza mi mette in imbarazzo, perché ho sempre paura di non mostrarmi abbastanza riconoscente. Sto escogitando il modo di mostrargli la mia gratitudine e ammirazione infinite e spero trovare 1 ). Quando uscì, nel 1894, pe' tipi del Giusti di Livomo, il volume famoso delle Myricae, il Marradi, allora provveditore agli studi a 1Massa, aveindo1I1e ricevute due copie in dono dall'editore, dava la inotizia al ,Marrenghi: Le nuove Myricae le ho avute anch'io dal Giusti, e le ho avute pro– prio stamane. È un volume magnifico, e l'ho gradito moltissimo; tanto è vero che ne ho subito ringraziato il Giusti, e ora ne ringrazio anche il Pascoli, sebbene egli non l'abbia mai fatto con me, e sebbene io creda che il Giusti me le abbia mandate sponte sua. Ma, sia comunque, io voglio vincerl9 di cortesia-, e prego te a mandargli al Liceo l'unito bi– glietto in busta chiusa, con annesso· indirizzo ecc. ecc. E quando mi scrivi fammi il piacere di dirmi se lo hai visto e se ti ha detto nulla. Il fatto si è che il Pasooli, 111e' riguardi del l\:farra:di, assu111se, nello spazio dì un lustro, tre curiosi atteggiame1I1ti, di cui il primo e il terzo perfettamente amtitetici : prima del '90, di ap-erta ammi– razione, - « Vorrei far so111etti come li fai tu)), fu udito esclamare in un crocchio d'amici, una sera dell'ottobre '89, nena libreria di R-a:ffaello Giusti; - poi, di soontroso silenzio, fino alle Myrioae del 1894, che dovevano di un colpo portare il Pascoli su di Uill piedistano di gloria; i111:fi111e, negli an111i che seguirono, di non troppo celato disprezzo. Raccontando, in una lettera ad Ettore Toci, che Alessandro Fortis gli aveva rivolto iillvito perché si recasse nella sua villa a legger versi insieme col Marradi, il Pascoli prorompeva : Io legger versi col Marradi ? Ah ! ah ! ah! Il Manadi legger- versi con me ? Ah ! ah ! ah ! 2 ). Tomando al nostro primo argomento, ai rapporti cioè che cor– sero tra il Marradi e il Carducci, lllotiamo che una vera e propria in– timità, oome quella che legò il Oarduoci oon il suo Severiillo, lllon vi fu mai fra. il Marra-di e il Maestro di Bologna. Labroillio non 1 ) Vedi i1 cit. vol. di onoranze al Marradi, p. 32. 2 ) Notizie gentilmente riferitemi dall'amico prof. Pietro Micheli, il quale, già da tempo, ha scritto, ma non anc6ra pubblicato, alcuni gustosissimi Ricordi pa– sooii111ni. BibliotecaGino Bianco

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