Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930
Rioordi di Joyoe 153 La mia collahor11zfo1I1e durò poco. Il giorno che disputammo sopra un vocabolo, ed ebbe ragione lui, vocabolario alla mano, mi fu chiaro che i suoi manoscritti non avevano· bisogno dei miei freghi di penna. D'altronde, gli articoli fur,ono pochi. Tre in quel– l'anno, 1907, e poi, un paio d'altri, a illltervalli lunghissimi. Joyce non si rallegrava ancora che la politica fosse fuori di moda. Dall'Irlanda ne portava aneora in sé il fremito: vi fossero pure in lui l'amarezza del _disinganno, l'insofferenza dell'uomo fastidito e la bravata dello scettico. (- Le Monarchie oostituzfonali e non costi– tuzionali mi fanno· schifo, - disse un giomo a Frrunciru: - Le Repubbliche, borghesi o democrati<<he, mi fanno schifo. Possiamo desiderare la Mo111archiaper diritto -divino? Ci credi tu al ,Sole del– l'avvenire? -). Tuttavia, l'evocazione della cara patria, colpevole di averlo disamorato, non avveniva in lui senza accento di dolore, senza quasi una rabbia di pianto. Il primo di quegli artieoli L'ul– timo feniano, parlava di un certo Johltl O'Leary, in.orto a Dublino il giorno di Sam. Patrizio. Spiegava che 111el fenirunismo era da vedere ulila duplice lotta: la nazione irlandese contro il Governo inglese; ma anche il partito « della forza fisicç1, » eontro il partito moderato. Ora il feinianismo era invecchiato •O morto. I suoi mo– mooti psieologici erano passati. « In Irlanda, al momento psicolo– g'ieo, si presenta sempre il delatore>>. (Rampogna che si ripro– duce in Ulyss0s: gli irlandesi tradiscono sempre i loro uomini mi– gliori). Il sec,()([l:do degli accennati artic-oli del Piccolo della Sera era in– titolato H ome Rule maggiorervne. Ricordava gli evviva a Gladsto1I1e, 1I1el1886, quam.d-oil vecchio statista aveva dichiarato che il partito liberale inglese si sarebbe rifiutato di far leggi per l'linghilterra finché essa nolil avesse concesso una misura d'autonomia all'Ir– landa. Dopo sette anni e mez210,Gladstone, ccavoodo 1I1el frattempo, con l'aiuto dei vescovi irlandesi, eompiuto l'assassililio di Pamell », presentava per la terza volta il suo disegno di legge alla Camera. Ora, dopo ventun anlil0, l'Home Rule sarebbe dovuto essere mag– giorenne. Toivece Gladstone era morto, il parlamentarismo irlan– dese fallito, e tutto dormiva. Gladstone aveva fotto maggior dan1I10 all'Irlam.da che Disraeli. L'aveva, sempre oon l'aiuto dei vescovi, impaludata. Pochi mesi dopo, UIIl terzo sfogo di pessimismo, L'Irlanda alla sbarra. Vogliamo leggerne l' inizio, come saggio dell'italiano di Joyce, e anche per l'accenno che contiene all'aintica schiatta, donde proviene l'autore: Parecchi anni or sono si tenne in Irlanda un processo sensazionale. Nella provincia occidentale, in un luogo romito che si chiama Maam– trasma era stato commesso un eccidio. Furono arrestati quattro o cinque ' ibliotecaGmo Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy