Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

256 H. J AMES, Daisy Miller ed altri raoconti a far una passeggiata con lei nel suo auto attraverso Parigi, di notte. Lo scrittore già pensa di vedere la dama cadergli fra le braccia! quand? con suo dispetto e rammarico s'accorge che tutte quelle graziose pn– vautés la dama, gliele usava soltanto perché desiderava ch'egli scrivesse la prefazione ad un suo volume. Indignato, ma sempre cavalleresco, il deluso Berridge la bacia sulle labbra; poi, fatto fer,mare l'auto, scende e pianta in asso la sua interessata sirena. Questo racconto è squisito nel suo svolgimento, ricco di finissime osservazioni e congegnato con un'arte di gtada.zione veramente superba. L'autore analizza fin nella sua più capilla,re penombra quella specie di atmosfera pericolosa che s'era venuta formando fra, la dama civetta e lo scrittore innamorato ma sospettoso, e distende le sue osservazioni in felici battute di dialogo, o in periodi, in apparenza, amfigorici ma pieni di una strana, cattivante lucidità. Gli altri due racconti son più noti. Daisy Miller, il primo, è la storia di una fanciulla di Nuova York che venuta a soggiornare in Europa con la mamma e un fratellino, suscita mormorii ed aperte riprovazioni fra la gente perché si comporta in modo alquanto allegro coi giovinotti. A Roma, Daisy diventa l'amica platonica di un bel principe Giovannel'li, il quale, dopo un lungo flirt con lei, la conduce a vedere la luna al Colosseo. Lì _Da-isy è colta improvvisamente da un accesso di febbre malarica e trasportata all'albergo vi muore poco dopo. Rimane in tutti l'impressione che un grave scandalo -sia accaduto: in tutti, tranne però che nel bel Giovannelli il quale ben sa, a, prova, di non esser riuscito a sfiorare di un sol bacio le pure labbra di Daisy. Daisy è il ritratto della fanciulla americana sulla fine del secolo scorso: perché oggi si sa che l'edizione è alquanto riveduta e peggiorata. Ma anche i,n questo racconto, prescindendo dalla catastrofe troppo comoda e subitanea della :tnalaria, lo squisito intuito psicologico del James traspare dal magistero finissimo con cui egli sa rendere quell'aria sospettosa e compromettente di sussurri, di sospetti, di nervosità burra– scose che si viene addensando intorno ai piccoli, innocenti scandali di Daisy. E una pittura impaga,bile della burbera moralità, della pruderie sorniona di certi ambienti di alta borghesia dell'ultimo ottocento. . Oggi, con ben altre concezioni sociali, gl'intrecci calmi e garbati 'le figure signorili e di b~l tratto, le preoccupazioni maliziosamente mora:. listiche dello James ci sembrano cose sorpassate. Ma ciò che rimane sem– pre vivo in lui è quello spirito di analisi serena, fondata sull'osservazione e sull'esperienza cotidiana: è l'incomparabile sapienza che l'artista possiede nel condurre i suoi intrecci· e nel gradua,rne le situazioni. Ci saremo spinti più in là nel dominio dello psicologico infinitesimale ma nessuno ha saputo ancora porre al servizio dell'analisi e dell'intro~ spezione un'arte d'osservatore più acuto, e una probità d'artista più luminosa e indeclinabile. CARLO LINATI. Fond~ione A1fred Le-wfff:o OJE'l'TI, Direttore responsabile Biblioteca Gino BianffiRO PANCRAZI, Segretario di redazione Libro donaf8'oGRAFIA KNR1co ARIANI - v1A s. GALLO, ss _ FIRENZE :L¼=G= · ~at

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