Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930
244 R, BALSAMO-CRIVELLI, La casa àel diavolo cuino «manesco)) il Balsamo s'è messo a scrivere; e con una rapidità e un ardore da mandar fuori, dal '2'0 in poi, una quasi dozzina di libri. Il contenuto dei quali - a parte i libri di versi, per i quali biso– gnerebbe più lungo cliscor;o, e i volumi di Itinerari, dove son notazioni e impressioni di paesaggi fresche e riuscite, - ha la stessa medietà del linguaggio che lo esprime : donnette e uomini del medio e basso ceto, piccola borghesia campagnola e cittadina. Contenuto, insomma, da rac– conto veristico o da bozzetto paesano, che pure, a causa di quel lin– guaggio, si sottrae agli schemi soliti del racconto fine ottocento o alla Paolieri. Ma per vedere come il Balsamo tratti cotesta materia si prenda La bella brigata, storia d'una casa editrice diretta da una donna, Cu– nizza. Dove un altro avr,ebbe assunto questo carattere di donna trattan– dolo, diremo, dall'interno, magari secondo la falsariga della psicologia naturalista, il Balsamo riversa tutto il suo interesse in quel formico1ìo di personaggi e figure di contorno che succhiano d'ogni parte il patri– monio che Cunizza, secondata dalla fortuna, va accumulando. Più cbe per individui distaccati egli vede per masse, a blocchi, e più che seguir dunque passo passo le azioni e reazioni psicologiche d'un personaggio, analizzandole, egli le tratteggia rapido, dandone egli e~ementi indispen– sabili, e talora con tale scarsezza da far pensare a una traccia mossa e nervosa meglio che a un filato e minuzioso narr;1re. Si direbbe che il tempo incalzi con frettolosa ansia nel carosello di queste storie private, dove si nasce, si fa appena in tempo a godersi un po' la vita o a soffrire, e si muore quasi sempre d'un colpo d'accidente. Di fronte al ralenti di certi racconti d'oggi, la narrazione di Balsamo corre via indiavolata, e non di rado non senza tumulto. Questa gentuccia è appena comparsa, s'è .appena profilata in una siluetta talo:r;:a marionettistica, o in una smorfia contratta, che il tempo la inghiotte. La fuga del tempo : questo ci pare l'intimo tema ispiratore di cotesti racconti, e uno dei segni più caratteristici di questo autore. Tema phe nei momenti malinconici esprime la rondine in queste due belle terzine del Rossin di Maremma : Dov'io sto, della natia piaggia, il dl sempre pensosa : canto con malinconia, Canto con desiderosa voglia e il tempo fugge via; e il mio cuor mai non riposa. E tema cui allude l? sfaticato nip,ote di Cunizza nella Bella brigata,, portavoce d~lla _tet~a tristezza dell'au~ore: « Bisogna dire che il mondo e un mucchio d1 la1dume e la morte m vetta)>. Ma tra_ qu~sto _lato pessi1:1istic?, il più nero, dell'ispirazione di Balsamo-Crivelli, e 11 lato malincomco, di poca gioia e scarso godere c'è u?a zona 1;11ediana : e in essa confluiscono la vena negra e quell~ pate~1ca. Ne /1su~ta spesso un sorriso d'umana compassione che vince 11gm~zo dell 1ro°:ia, ~ma scon~olata ma soccorrevole pietà. Si pensi alla Eulalia (I.ella _Chioccia, forse 11 racconto più bello di Balsamo-Crivelli anche perché m esso il suo composito linguaggio si scioglie in una mag~ BibliotecaGino Bianco
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