Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

LIBRI. FERDINANDO NERI, Il maggio delle fate e altri scritti di letteratwra · francese. - « La Libra», Novara, 1929. L. 10. Anche a un lettore che fosse, per un caso impossibile, ignaro di tutta la precedente attività, cosi varia e complessa, del Neri, questo libro solo basterebbe a, rivelare i caratteri peculiari d'un critico cosi parco e sottile, prezioso e pudico ad un tempo. La sobrietà infatti, che è spesso anche concisione esteriore, delle notazioni e l'arguta finezza, che è sempre umanità profonda e consapevole, delle analisi sono i due segni più manifesti di qu_esta operosità critica appartata e severa. A formare la mentalità del Neri han contribuito influssi molteplici e assai diversi tra loro. La scuola storica anzitutto e l'abitudine delle ricerche erudite gli hanno appreso la necessità d'una preparazione :filologica rigorosa e il senso d'un progresso collettivo dell'indagine :_così che ogni suo saggio prende lo spunto da constatazioni e rilievi già fissati da altri e talora assume anche l'aspetto esteriore d'una correzione o d'un'ag– giunta in margine all'opera altrui. L'estetica crociana gli ha offerto un metodo sicuro, da usare tuttavia con discrezione e senza feticismi. La consuetudine dei letterati e dei critici di Francia gli ha insegnato un'attenzione sempre vigile ai difficili meandri della psicologia, e quindi un senso preciso del rapporto (non dico già confusione) che è sempre tra la vita e l'opera d'uno scrittore. Tuttavia questi influssi diversi sono -così ben fusi nella presente attività letteraria del Neri, che essa anzi ci appare fin dal principio aliena da ogni metodo troppo rigido e distac– cata da ogni cenacolo troppo chiuso. Nel volume ora pubblicato dalla giovane e buona casa editrice di Novara son compresi otto saggi dedicati a figure e momenti assai diversi dellsi, storia letteraria francese, da Adam de la Halle a Moréas. Tutti questi scritti dicono una parola nuova e spesso arguta. Di alcuni il punto di partenza appare ristretto e meramente erudito : ma subito sviluppandosi il motivo s'arricchisce e si amplia. Per esempio, la pre– sentazione del Jeu de la feuillée, ludo scenico del XIII secolo, è al tempo stesso una precisa limitazione del valore poetico dell'opera. Lo studio dei rapporti fra Lucrezio e· la poesia di Ronsard si trasforma nell'analisi di due atteggiamenti dissimili della lirica di quest'ultimo e nella spiegazione del loro accordo. La ricerca delle relazioni letterarie tra Casanova e Stendhal conduce il critico ad una lucida definizione - del « beylismo ». In due saggi il problema estetico si fonde magistralmente con la descrizione psicologica: nel ritratto cioè di Madame de la F·ayette e nelle pagine su Gérar,l de Nerval. Gli scritti sulla Desbordes-Valmore e sul Moréas ricordano la :finezza analitica del commento alle opere di Villon, che il Neri pubblicò alcuni anni or sono. BibliotecaGino Bianco

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