Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

RIFLESSI. Nella stanza da prwnzo, im. un vaso posto sopra una mensola di'ango1o, è un pesciolino dorato che va e viene lento, oon un'aria :stanca. Ci sono delle stranezze in quel vaso: a guardare dall'alto si vede UID. pesce solo e piccolo, a guardare di lato se llle vedono molti e grandi: Italo ha provato molte volte ,a contarli e nolll vi è mai riuscito. · Il primo saluto della mattina è per lui: il bimbo appoggia il naso al vetro, e il pesce gli viene inc-ontro a bocca aperta, colll gli occhì spalancati, come se volesse mangiarlo in un boccone, ma quando ha raggiunto il naso scivola via deluso, e Italo ride. Egli vuol bene al pesciolino d'oro : assiste ogmi giorno al ricam- · bio dell'acqua, gli sbriciola il pane, e ha fatto dei tentativi per ac-quistare la sua confidenza : nna volta, rac-cogliendo tutto il proprio coraggio, ha immerso il dito IIlell'aoqua, ma il pesce, invece di apprezzare ,quell'atto di amicizia, si è messo a saettare come un pazzo, e 1I1on si è quietato se non quando il bimbo·ha tolto il dito. È, insomma, una natura poco socievole : fin che nessuno si oc– cupa di lui gira tranquillo, illlgoiando aoqua senza fine, non appena qualcuno si avvicina oomincia ad agitarsi COIIl ruu'aria di spavent,). Certo egli deve essere annoiato e triste: ci son cosi poche di– strazioni nella sua vita! Qualche volta Italo trasporta con cautela il vaso sul davanzale, perché il pesce si svaghi guardando fuòri; o lo depone sul :pavimooto, per farlo assistere ai suoi giochi. Alla mattina poi c'è il ricambio dell'aoqua, ma quell'ope.raziofTIP. è accompagnata d'a tali spaventi che forse il pesce vi rinuncerebbe volootieri. Prima lo verswno insieme con l'acqua del suo vaso neUa vaschetta d~ bagno di Bruno, ed egli vi guizza disper-ammente (chissà cos'ha creduto al primo istante?), ma in un bal-elllo ha 'esplorato in lungo e in largo il nuovo dominio, e i suoi giri si f.run1I10 più looti. Se la sosta si prolunga, si ferma addirittura· nel bel mezzo della vasca e rema adagio con le pinne come se li, amc,ormeno che nel vaso, valesse la pena di muoversi. Le diffiooltà _comtnciano quando b_isogna prenderlo: ormai dovrebbe aver capito che non gli si vuol far del male, i,nvece saetta e si dibatte OOIIl t,anta furia che talvolta schizza fuori dall'acqua: e quando finalmente si è riusciti ad afferrarlo bisogna tenerlo ben stretto perché non sfugga prima di esser rimesso nel vaso. BibliotecaGino Bianco

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