Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

Parole d.i.... musica di .... 45 « diritti i!'liJservatiper tutti i paesi del mo1I1do >>), e lllon .si sarebbe fatto più vivo ? il 'IIla.estrino, dico, 1I1on .si saJrebbe fotto ,più vivo ? Eppure.... eppure io lllon avevo lavorato per .aocontentare il ma,estrilllo e la piroola artista di c,amto inoamminwta verso la gloria, ma perché anche questo del libretto è un gioco che piace. M0,ndar ,pel mo1I1dlo un vergognoso frutto del11acolpa e del disOIIlo-re,una bocca bestiale (•Sènzia pal'atoJ, U1I1 pa:rito mostruoso che av,eviamenato tamto ,scalpore irn paese, ITTeJ paese di pesca.tori del medio Adriatico, e tutto ciò a suon di iillusica., violoncelli, contra,bba,ssi, clarini, piatti e catuba, che -oosa c'era ormai di più bello? ,Meravigliosa ·adolescenza che crede drl.possedere ,g1l{ sicrigITTi dei tesoiri dell'arte! Che oos'è la bacchetta fatata di tanti maghi e fwte beni•gITTe in oolllfronto dell'unica chiavicina che •apre tutti gli ,sorigITTi ? L'età che fu chiamatia « della goffaggine)), « dell'imitazione )) 1 «del' l'impertinenza)) ha, pur qualcosa di divino nella sua felice stoltezza! Lasciateci essere ,stolti: la qururesimai della saviezza verrà forse runche per noi mettendoci .sul naso gli occhirui ; gli occhiali della mfopii.a o della presbiopia, doè deJlla vita. Lasciateci essere goffi: verrà foil'se amche per noi il giorno che •srupremonascondere il lll•osrtro ,spirito d'imitazione _sotto un abito ,mentale d'ottimo taglio, che pa:rirà fatto sulla miisuria delle mostre idee, delle i,dee che nolll abbiamo. Sopra tutto, lasciateci essere acerbi, immaturi: il tempo ci guarirà rui.che di questo mlale ch'è oggi Ila 1I10.strasanità fino a ridurci matu:ri per tutte le prove sedentarie, iper tutti i luoghi co.mU1I1i della virta saiputa vivere, e saremo mézzi, e ,saremo putridi, come si oonviooe ai frutti dell'albero um0010. E 0, me, 0,rtista sedioenne o diciassettenne, 1'a,sciaitel'illusiOille d'essere io ! Il ,tempo guarisce ,giorno iper giorno la maJ.attia deJlla giovinezza perché è la malattila della gioia e della srulute, ma non ,può 1I1ulJ:a per quella ut01pi0, ! Fra dnquant'aruni, se . sa.rò in vita, orede:rò anoom d'es'Seire io e nolll altri che io~come qurundo ,scTivevo il libretto d',opera per il mi,o bel maestrino. Che oos'è oggi, questa fanciullescia .smania di scim.rruiottaire se non desiderio, impazienza di vivere? Domani avrò vissuto abbwSÙl.illzae scimmiotterò 8elllza Sl!lalllia. Ma l'assiduità, la vigilalllza dell'arte non av,rà saputo mut,are li;1. 1I1ostrogenio che non è autentico, che nOIIlè legiaito colll metallo fino, oon oro, e nemm.oo OOill rurgooto, come si credeva a voot'rumi. No, non resteremo nella storia della 11etteraitura compilata dai professori. Norn romparirà il nostro nome seguìto dalle due darte (lllascita, mo-rte) in questo gr,an cimitero diviso simmetricamente in scompartimenti d'i ,secoli ove il mausoiloo di Dante sovraista. Ci saremmo aie·-0oilltentatiprima di morire d'una crocettina di legno nel campo dei poveri donde si sloggia, di001I10,dopo illon più di dieci tmni? No, illiente. Neppur la crocetta. Perché anche fa. resipiscoom BibliòtecaGino Bianco

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