Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

Paradossi didattici 97 almeno per un ragazzo di quell'età. Ora ritorna in onore Eutropio, che già i nostri padri leggevano e trovavano noioso. A intendere le Metamor– fosi è necessaria una disposizione d'animo staccata, scherzosa, quasi ironica, che prenda il giuoco quale giuoco : non la possiamo esigere da ragazzi di quarta, ginnasiale, né ci compiaceremmo, se qualcuno l'avesse: Dio ci guardi da certe precocità di blasés, le quali hanno già molto della degenerazione! Se ripenso che al ginnasio superiore si fa leggere ai ra– gazzi Virgilio, e non soltanto l'Eneide, ma persino le difficili Georgiche e le alessandrinissime Bucoliche, mentre non sempre si dà loro occa– sione di ritornare a lui negli anni di liceo, quando a essi nella sua uma– nità ricca, profonda e tenera direbbe molto più di Orazio, troppo misu– rato ed equilibrato; se ripenso che a una scolaresca di quindici anni si danno in pascolo non solo ,Sallustio e Livio, ma persino orazioni di Cice– rone, le quali a essere intese vogliono conoscenza e intelligenza profonde di un mondo storico difficilissimo (appunto l'ambiente della nobilitas con le sue simpatie e antipatie, con le sue camarille di famiglia, con i suoi contrasti di cupidigie e interessi economici), mi vengono i brividi; e non posso trattenermi dal chiedere a me stesso, se non sia peccato mortale proicere has rnargaritas ante puellulos, guastare a.essi per tutta la vita il godimento di 1 cose belle, offrendole a essi in un'età, nella quale non possono ispirare se non noie e disgusto. Il problema sarebbe risolto di colpo, se si cominciasse il latino tre anni più tardi, anche a costo di ri– servargli molte più ore, anche a costo di sopprimere il greco nelle due ultime o meglio nell'ultima classe di liceo. Omero è più giovanile di Virgilio, la tragedia più di Orazio, Aristofane più di Plauto, anche Platone più di qualunque filosofo romano. I Romani presentano invece una maggiore complessità di valori umani, quali solo un ragazzo grande può in qualche modo intuire, solo un uomo adulto intendere. Ho detto di sopra: il problema sarebbe risolto di colpo. Mi correggo, aggiungendo : per quanto è umanamente possibile. Quando si procede oltre un certo punto, si va inevitabilmente a cozzare contro un altro pro– blema, questo si, secondo me, insolubile: l'uomo ha tempo di goder~ ,d~lle cosP belle solo negli anni della puerizia_e dell'adolescenza, quand e im– maturo a tale godimento .. Questa io chiamerei l'antinomia fondamentale e insuperabile di ogni educazione. GIORGIO PASQUALI. 7. - Pì.gaso. B1b!1oteca Gino Bianco

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