Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

Inverno di malato 719 tirato alqurunto fuor delle coltri, s'appoggiava anzi COill un braccio su qtljll'altr,o letto, e come se l'avesse vista per la ,prima volta, pur domatII~andole in un suo goffo fr.ancese cosa avesse fatto negili ultimi giorni, è.samilllava oon curiosità la fanciulletta. La Pony non most_rava più di quei tredici alllni che aveva. Era biollld'a, -ooi capelli sagigiamente tagli-ati all'altezza delle guance, aveva occhi cilestri, un voilto pieno di salute, roseo e biwoo, e, pur 111ellasua banalità, sarebbe stata graziosa, se IIlOnfosse stata U111a leggera pinguedine derivata evidentemente dalla lunga imermità, che le dava UIIlaspetto pigro, add'ormentato e oome sornione. Nulla Ìlllsom:madii precoce era in lei, anche 1n Ulil senso tutto incosciente e :fi!sico; semmai, all'opposto di Girolamo, [a malattia ·pareva averla intorpidita e quasi respmta Ìll1 una ritardata inf.runtilità. Girolamo la guardava, non sapeva come iinoominciare, si studiava di immaginare come avrebbe agito al suo posto il Brambilla. Abituato dal commesso viaggiatore a oonsiderare inetto ogni senti– mentalismo, gli pareva che incominciare oolll Ulll « ti amo )) che d'aJtra parte non aveva mai proferito prima di aJllora, sarebbe stato 1ngenuo e sopr8!tutto inutile. Non che egli pensasse che biso– gnava essere cilllici; ma in buo1I1a fede credeva che la sola cosa meri– tevole di essere fatta in compagnia di una donna fosse una certa quantità di ,wtti sempre più audaci ohe -gradatamente dovevano portare alla oompleta seduzione. Fu dunque con l'aria più naturale 1. di questo mondo che si decise alfine a domandare alla sua piocola a;mica se avesse mai baciato o fosse mai stata baciwta da qualcuno. La brumbma accennò di no con 11atesta; supina, ool capo affon– dato nel guamciale, guardava il ragazzo con due occhi tra stupiti e curiosi ; le coltri le ooprivano a metà il pet<tograsso ; sia per il calore eccessivo della .st0Jnza, sia per un illlcosciente pudore, le gua;nce le si erano ,accese da un rossore 1ntenso. Teneva un braccio IIlud!ofino al gomito girato intorno la testa, e con le dita giuocava macchinaJl– mente con una pupattola appesa alle sbarre del letto. · È una cosa molto piacevole, - affermò nervosamente Giro– lamo. Ignaro di ogni preliminare e pieno di intenzioni troppo ardite, questa frase gli parve oltremodo insipida,. - Vuoi che proviaimo? - soggiunse con sforzo; evidentemente la ragazzetta noo aveva capito neppure di che cosa egli parlava, perché ebbe un tenue sorriso inter– rogativo : aJllora Girolamo si protese fuor del letto e la baciò sopra una guruncia. Quegli occhi cilestri lo :fissavano c001una specie di terrore ; « ha paura>>, pensò Gi11olamo, « e mi prende per un pazw )). Nonostante fosse molto deluso da questo suo primo bacio d'amore, pure un certo ardore puntiglioso gli impedì di desistere da un'impresa che gli sembrava ormai quasi fallita; contillluò dunque a disseminare dei baci su quella bocca, sul collo, sullla fronte, ainzi ad un certo BibliotecaGino Bianco

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