Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

718 A. Morav-ia pinzocchere. Di solito Giro[amo giuocava meglio del Brambilla, ma quel giorno i suoi poosieri erano altrove, un'·runsietà, un malessere intollerabili l'opprimevano. :Fu dunque qrua,sicolllvoluttà che si fece vincere due volte di seguito d'al Brallll'billa ,sogg,hignruntee trimfrunte; ma un .sarcasmo bene azzeccruto destò ilillui !Lo spirito sopito dell'emu– lazione; giuocò a ,dooti stretti una terza partita, sforzandosi di :in– ventare ,delle combinaziollli irresistibili, ,di studia,re ogni mos,sa del– l'avversario, di vililcere insomma a tutti i costi. Ma ad un tratto si accorse di ,stare per perdere dacca,po, e, piooo di rabbia, buttò per aria la scacchiera. Questo gesto 1I1ervos·o gli attirò una furoote :filippica del Brarrnbilla,. Spaventato di quel che aveva fatt<:>, il ragazzo ·nolllstaccava g1liocchi diana faccia del suo oompag·no, con le imani faceva dei convulsi gesti di diniego e nello stesso tempo tootava t.iimidamoote di ri,mettere a posto il giuoco disperso. Il Brambilla, a cui rnon pareva vero di trovaire ulila cosi fa,cile occasione per [lUOvi sarcasmi, raddoppiava di· violooz.a... : fu a questo pUIIlto che venne bussato e Joseph entrò. - Ordine di portare il signòr Girolamo dalla signorillla Pollly, - anlllunziò quasi militarunente strizzrund!ol'occhio al Brarrnbilla e inco– minciando a spostare il letto ,del ragazw. - Ci siamo, - pensò Girolrumo. Quel maJlessere che la rabbia del giuoco gli aveva fatto passare, gli tornò, ,sooza •più occuparsi del BrambiUa che gli gridava : «Vada .... vada dalla sua inglese)), s'abhandonò sopra i cuscini, e pe·r un istrunte chiuse ,gli occhi; quando li ria,pri era già fuori del1laporta, lllel corridoio. Il ,corridoio oscuro era d'isseminato ,di làmpade accese ; altri letti candidi, coi loro pallidi mal,ati ,supini e immobili ,sotto le coltri famto ,piatte da parere vuote, venivano mainovrati ilil quell'ombra, da certe robuste do1I1nevestite di bianco; Ile rotelle di gomma compressa rendevamo un loro sordo e angoscioso rumore strisciando ,sopr,a i tappeti di juta; poi fu }a volta dell'ascensore dalla discesa intermi– nabile e rolllzamte, con Joseph seduto ilil fondo al letto, nell'angusta cabina, oome un angelo custode di 1I1uovo ,genere ... ; tµtte queste cose erano note al ·ragazzo, ,però cosi irritata e tesa era la sua soosibillità che egli ne s•offriv,ain modo indicibile, come se fossero strute nuove e spaventevolmente assurde. Ma appena fu in quella ,stamza, e l'austriaco, disposto il ,suo letto accanto a quello della ragazzetta, se ne fu andato, questa runsietà di Gi:r~olamoa un tratto scomparve, ed egli si senti :fin troppo calmo. La.camera assai vasta era immersa in una ,pooombra calda e grade– vole, [a lampada, fissata sopra i capezzali paralleli, ill'lli1lli1Ilava le loro due teste. I due letti, bianco qu_ellodi Girolwmo, avvolto ilil una coperta a scacchi color::J,ti quello della fanciulla, si toccavano e questo oontatto, per le possibilità impensate che forniva alla realiz– zazione ~l suo disegno, turbaiva IIlOill pooo Girolamo. Intanto s'era BibliotecaGino Bianco·

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