Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930
Inverno di malato 717 A queste preoccupazi-Oinitroppo naturali, se ne aggiungevano al– tre di ordine moraJle. Cosi la madre che l,a figlia non .gli avevano fatto che <iel bene; per le feste egli avev,a ricevuto dei regali, c',era sta,to anzi tra la famiglia di Girolamo e la sigmora i111glese uno sca;mbio di i1ettere tutte piene di vicetndevoli ringraziamenti. Girolamo capiva che, ,a ,parte il fatto che questa, seduzione era già da sola Ulllacat– tiva azi0111e, lo era, dlop,piamente in queste condizioni; gli balelllò anche per la mente che, lllel caso fosse stato ·sooperto, avrebbe messo se stesso e la propria famiglia nella posizio1I1e più imbarazzante. Ma queste esitazioni ,mor-alivennero villlte mOiltopiù fadlmoote che lllon quelle :fisiche. Girolamo difatti provava una specie di rancore per le due stra– liliere, wadre e figlia, ed eooo perché: l'avev,a prima di tutto offeso l'esser stato messo a ,pari oon una bambina di tredici amni, l'aveva poi urtato quell'atmosfera di famiglria, quella corri,spondenza tra la dolllna e i suoi parenti ; era stato al:fine profondamoote ferito dalle attenzioru pietose e quasi materne che, in quel luogo dove tutti si burlavamo di lui, aveva avuto per lui la madre della Polly. « Mi crede un povero picoolo malato )), era press'a poco il S'UO poo– •siero, « un povero :ragazzino, buOIIlooome il ·pam.e,a cui bisogma fare del booe, portare dei cioccolatini, dei libri, e ,poi dirsi da sola come sono bitana ... ; ebbene, voglio mostra.rie che non ho bisogno di nessuno e che, all'opposto di lei, sono cattivo, anzi cattivissimo, e che ,perciò è meglio che nOIIl si oocupi dli me)). D'·altra parte c'era sempre st,ato ilil lui il sospetto che tutte quelle gootilezze fossero fatte per adescarlo a visitare la ragazzetta. « Brrumbilllaha ragi01I1e )), ,pensava, «•se qui arrivasse UIIl inglese .... certo cesserebbero dli occu– parsi di me .... )). Questi poosieri gli davano l'impressione d'essere molto malvagio, gli pareva d'essere decaduto oompletamente, senza remissione 1I1é speramza; fu dU1I1queanche per un rabbi oso de siderio di nuove un;tiliazioni e llluove amarez~ che egili decise alfi.ne d'i portare irrevo– cabilmente a termim.e i suoi pr-0positi di seduzione . .n giorno in cui doveva aver luogo la sOllita discesa di Girolamo al piano inferiore, l'alba stentò a spuntare sotto Ullla llluvolaglia bassa e gonfia che dava a tutto il p,aesag,gio nevoso un aspetto di attesa e di mortale immobilità. Un'oscurità nera restò dalla notte nelle stamze e nei corridoi del samatario; fu dunque ailla gialla luce della lampada elettrica che, subito dopo pranzo, il Brambilla e Giro– lamo, per ingannare il tempo, incominciar-0no Ullla,partita a scacchi. La scacchiera venne messa sopra U1I1a sedia, tra i due letti ; i malati sporgoodosi fuor delle coiltri disposero i ,grossi pezzi, i .re, le regine, le torri, i cavalli, gli alfieri, che molte mani d'infermi avevan resi lustri e levigati come i rosa-rii ,sgranati senza tregua dalle dita delile BibliotE,ca Gino Bianco
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