Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

Inverno di mafoto 715 In questo preciso momento la porta si aprì ed entrò la cameriera -col vassoio delle cene; J,oseph si ricordò ad ulll tratto che aveva da scendere 'Della stanza delle radiografie ed uscì. Per quella sera l'ar– go1D1entodella piccola inglese non venne più toccato. Se avessero allora domandato al ragazzo quel che pensav,a del Braimbillla, avrebbe certo filllito per ricoooscere che non era dav– vero uomo da esser preso come modello; se gli avessero chiesto, fuor d'ogni questione d'affetto, chi st1mava di più, suo padre o ill Br,am– billa, la risposta non sarebbe stata dubbia; eppure·, per U1I1a di quelle frequenti smentite che dà la sensibilità alla ragione, 1I1ooostoote la disistima illl cui lo ,teneva, il r,agaz2io sentiva per il suo compagno di stainza una profornda attrazione, quale nessU1n'altra perso1I1aaveva mai saputo inspirargli. Avveniva cosi che conoscenti deilla famiglia di Girolamo, gente elegante venuta illl quel luogo di montagna per gli sports invernali, salissero fi1I10 al sanatorio, tutti impietositi dalla sensazione della propria bontà, dalla prospettiva di fare una buona aziollle, più che sicuri di essere ricevuti con· entusiasmo, e si vede– vano invece accolti con impazienza e freddezza da urn Girollamo ner– voso -ed evasivo, desideroso sopratutto d'i vederli partire presto e di 3iilldare a ritrovare il suo COIILUlesso viag,gfatore, la sua stanza an– gusta, e i tormenti deliziosamente angosciosi e abitudÌIIlari di quella COtnversazione,se1rnapietà. Oppure era la ma-dre di Gi,rollamo, ulll,a, pic– cola donna dal volto delicato e sciupato dal belletto e dai dispiaceri, dai movimenti rapidi e minuti, una dollilla cosi picooila che pareva impossibile che Girolamo fosse suo figlio, e lei stessa, IIlOnsen~ una certa leziosaggirne, se ne meravigliava cootiiiluamente. Era dunque la madre del ragazoo che arrivava il giorno di Natale, tutta impel– licciata, colle braccia cariche di regali, trattenendo a stento le ila– grime che le inspirava la vista del figli-o, là, in fondo a quel suo fotto, sforzMldosi di sorridere, di parere gaia; e Girolaimo che pochi mesi prima non avrebbe finito di baciare quel volto, quei capelli, quel c-ollo, ora si vergognava ,di abbracciare la donna commossa, era imbarazzatissimo, sil-enzioso, -quasi freddo, e mentre con le mani respingeva macchinalmente da sé la ,madre, cogli occhi non cessava di osservare il commesso viaggiatore, timoroso di sembrargli ridicolo e nelllo stesso tempo molto preoccupato di quel che potesse pensare di sua ma:dre. Dopo due o tre giorni di un soggiorno impacciato, freddo, e rattristato, coo gra/Il sollievo di Girolamo, la donna par– tiva; egli tornava alla compagnia del commesso il quale, contro ogni 1previsione, non derideva il suo amor filiale, bensì mvece gli rimproverava d'essere senza cuore, disum3Jl1o, d'aver trattato maJle sua madre; « questi figli di borghesi! - concludeva il Brambilla con disprezzo, - noill amano neppure i loro genitori >L Allora, la stessa inotte, per una di quelle reazioni, tanto più violente quanto BibliotecaGino Bianco

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