Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

696 F. M. Mart-ini in reaJltà si chiamava Giovanni ed era figlio d[ un rk,co commer– ciaJnte, ma, d8Jllnunziano accamito ed entusiasta dei _preraffaelliti, aveva creduto necessario foggiarsi un 11.1ome più poetico e più degno d'un giovane esteta. Al completo, perché quella sera si doveva dare a Serg,io la grande notizia; e fu proprio Donatello a dirgli, dopo u111 lungo e misterioso silenzio : - Sai ? Fondiamo u111a rivista per oombattere le inostre batta– glie di'arte e pubblicarvi prose e poesie nostre. La rivista farà capo a te; e il suo primo numero si aprirà con poesie tue. E dopo Ile tue poesie, tutte cose nostre : io, un sonetto in lode del Boooaccio che commenta Dante; Alfredo, una sua pagina squisita, Ìllltitolata Avorio antico., , E come Alfredo che era il più vecchio di tutti perché aveva p-as– saito da un paio d'alllni la ventill.la , ma anche il più timido di tem– peramoot-0, arros,siva ,all'a ggettivo u sato ·per lui dal oompagno : - Guardalo li : si fa r,osso come un ragazzo, perché gli llodo quel che ha scritto; ma se 1110n siamo, noi stessi, orgogliosi del– l'opera nostra .... E riprese subito a sgranare propositi: - Fausto, UJn' interpretaziOllle di Wagner .... Qui Gino sorrise per il primo, precedoodo visibilmente l'obie– zione di Sergio, il quale sapeva come in fatto di musica io fossi del tutto profano ed era rimasto sdom:,ertato; ma lio, pronto: - No, Sergio, 1110n si tratta di un mio scritto originale. Ho sol– taJnto tradotto la pagi111a famosa di lVfallarmé su Wagnèr. :È be111è che un grande poeta oome Mallamné figuri nel pr:irrno111umero di u111a rivista di poeti giovani e dì difensori della poesia pura.... Non ti pare? . Se li per li mi avessero chiesto perché avevo chiamato grande poeta Mallarmé, sarei stato imbarazzato a rispondere : la maggior parte i111fattidelle sue poesie er8Jllo impooetrabild. per me, e oerti tentativi, cui m'ero aocÌlllto, di volgere in italiano quaJlche prosa di lui che sembrava più facile delle poesie, m'erano costati tormentose fatiche. Ma aJnche quella tenebra e quel tormento avevano il loro fascino : come dov,eva averlo il solo nome del simbollista francese, del quale si faceva u111 gram parlare a quei tempi nelle chiesuole dei · buongustai della poesia, se a quel lllome tutti tacquero, allibiti. Donatelllo soltanto si credette in d'ov,ere d'interloquire: - Eh, ,sì, M,allal"illé .... Stéphane MalJiarmé.... Ma no111 è detto che quei sile111zidi sospensione nascò111dessero chiare ragioni ammirative; tall.lt 'è vero che il oompagno cambiò su– hito discorso e riprese a pia rlare d ella rivista. - C'è poi La casa delle rondini) atto unico di Claudio, che è an– cora in cerca di u.1110 pseudonimo. Io gliene ho suggerito uno: «Vet– tor Celdaur,o )). Bello, è ver,o, Sergio? Tutto un v;olo questo !Ilome .... · BibliotecaGino Bianco

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