Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

Edoardo Scarfoglio scrittore 687 0111 poteva con.du, rre a termine .senon attraverso una llarga documen– tazione e Ulll d ettagliato studio delle cause di sì profonda crisi. Il Libro di Don Oh·isciotte, nella rkerca di queste cause, molito spe13sosi risolve in. u,n pawphlet politfoo. Il oonfronto tra il 111lito e la r~altà era fatJto confondendo i particola.ri del primo illl un'Ulllica, ineffabile grrundlezza, e quelli della seconda i,n Uill3, sola grottesca me– diocrità. Risaltava, naturalmente, illl questa dipintura della reaJltà, l'aspetto più apparisceyite della vita sociale: la politim. Ecco, dunque, che la co1I1clusione_logica del Don Ohisciotte è il llungo li– bello contro la letteratura di Felice Ca,vallotti, che si rid'uoe ad una requisitoTia contro tutta la democrazia del tempo. Vien fatto di do– ma111dar sorridendo ,se, 111el pensiero deillo Scarfoglio, un mutrumento dell'indirizzo politico it-aliano awebbe potuto influire sulle sorti di cosi brutta letteratura. Non sarebbe stato, in fondo, un paradosso, poiché la materia dii.cui si oceupa il Don Ohisciotte non è arte che di nome. Nelle poche opere di quei pochi autori (Carducci, Dossi, D' AmmUlllzio,Verga) che hanno un concreto valore estetico, il cri– tico non oerc•a i veri oaraitteri dt>lJl'arte. In questa atmosfera Ulll fatto politfoo oome la morte di Oberdam può ,servire di tragua,rdo a dirimere le varie correnti nazi,91nali,e anche quelle estetiche. S'è parlaito di un esame di coscienza, IIIlfatti, se la polemica sca,r– fogliesca avess,e a,vuto un cMattere negativo compoosato da una pos– sibilità e da una volontà di costruire, avrebbe opposto una genera– zione dli giovwni a quella dei vecchi e deg1liisteriliti. Invece, i pregi scarsi d'una Serao, d'Ulll Dossi, d'un Oapuana e i IIlumerosi difetti _ d'un D' A111nunzio,d'Uin Verga, d'un Oossa costituiscono, in questo .libro, un mondo così mis 1 ero e stoorto da ridurre a poco più che ~ zero la parte attiva del bilancio. Dunque, da Ulllpunto di, vista pura– mente letterario la polemica è in certo modo fittizia: i riferimenti sono ai classici e al mito. La coITTclusione?UIIl totale ripiegamento delll'autore illl se stesso. Dopo il Don Oh-isciotto, Edowdo Scarfoglio chiude la sua- vita letteraria. Inizierà un periodo che impropriamente chiwmirum.opo– litico e che trae il suo significato <lal bilancio fallimentare del Don Ohisciotte. Il fatto è degno di riflessione. Nella Roma letteraria del Oapitan Fracassa e della Cronaca b'iza-ntina, quest'uomo simg01larmente do– tato ha spezzwto vololilta,riamente la cetra, quando virtù di penna poteva contribuire a dargli una facile signoria. Il valore estetico dei Papaveri e <:lel Processo di Frine, tamto scarso ,per chi li valuti illl pieno ventesiJmo seoolo, non doveva sembrar mediocre ai giudici di cinquamt'amni fa. Naturalismo in prosa e carducciamesimo rin poesia costituivamo due legittime retoriche, in tempi che ancora riCOIIlo– scevano vialidità allle retoriche.-Buttar, dunque, all'aria queste mol– teplici possibilità, consacra,re in u111 documento le ragi001i del dispre- ibliotecaGino Bianco

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