Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

686 A. Consiglio e il Ris-orgimooto ; tuttavia la febbre di fa,re e di poetare s_u ?D- un piano di sostenutezza, in uno spirito greco-romamo, umarrust100 e, ad un tempo, conforme ai mod~lli stranieri, poteva aprparire bein.sì grottesca, ma era, imdubbiamente generosa. . Primo e tipioo carattere è 11aoostoote confusione tra politica, e lettemtura che si riscontra tàrnto in un Carducci che in UIIl Oaval– lotti tamto in un Chiarini che in umo Scrur,foglio, significando in ' . questi quattro nomi taluni caratteri del tempo. Era certo un ;roman- ticismo tipico quel vagheggiaire di ideali nazionali, quel richiamar nella vita dell'arte, dagli antichj secoli, eroi e caun:pioni dellla li– •bertà, UIIl romamticismo ca.pace dd documenti eccellenti e pess:Lm.ri ., plausibile in Italia, anacronistioo in un'Europa ove le le tterature più evolute avevruno già, superato il movirmento nazionalistico. Non era quelUa UilMl, crisi di èrescem.za , ma un contrasto doloroso tra la funzione di primo piano che la nos tra Patria si trovava costJ:etta ad adempiere e la malfomna coesione spirituale. · QueSltorapidissimo cxours1ts ci dà, ,a linee soheletriche, il oolore del paesa,ggio U:IDbertinooontro ooi reagì. di pieno proposito lo, spi– rito di Edoardo Scarfoglio. Il pessimismo d'Alfredo Oriam, nascerà runohedi qui, ma nascerà, solo più tardi. Lo Scarfo.glio non aveva la pos 1 sibilità, di rendersi ,oointoin sede di cuiltura dei motivi determi– nanti il tristo spettacolo d~ll'ltalia umbertina. Calda, vivace, :iispi– ratrice, quei giov,ani possedevano tutta una larga e reoente mitofogia : i Mazz:Lnie i Garibaldi, i Cavour e i Mameli vivevamo nella [eggem.da, mentre gli episodi del Risorgimento prendevamo le tinte sfumate d'una òhanson de ge~te. Poco male, se questa idealizzazione· non 01vesseoomp,ort-ato un contimuo oonfronto tra il 1IDitoappassionante e la piatta realtà 1I1ellaquale si p•l'olungava,no a[cuni wtteg.gi31IDenti eroici :fiamiliari e neoossa.ri al rperiodo preu111itario. 1111 q,uesto oon - fronto ingeamo, diremo anz i, poetico, risiede il motivo primo del pessimismo carduocfo1110,e ainche in gralll parte, il ,senso del Don Ohisciotte. Ma, badiamo, mentre il caintore dlellle Odi barbare) giUJD,to al colmo d'u111agloriosa, vita e di una sì alta potenza initellettu0rle, poteva trattare la polemica quotidiana come uno degli elemeinti, e non il primo, del[a sua personalità, il giovane Scarfoglio smtim . . tutta la gravità, di un grudizfo che per lui non era soltanto, di pa_,rziale revisione; impegnava anzi tutte le .possibilità sue e della sua gem.era– ziione. Deridere l'ultirmo naturalismo zoliamo e le riman!Ì.rpo[azionidi esso iin Verga e nella Sera-0, beffare l'ultimo l'omamtiicismo vittol'hu- · ghiano, bollar d':Ì!nfamia il dramma bor,ghese e la ip,seudotra.gedia medioevale, scoprire la 'leggerezza dooorativa d'Ulll Giaeosa e lodare le ri:oostruzioni del Oossa, rico:p.oscere in D'Annunzio i rprimi .segni del dilettantismo, ba.ttere in hr(',ecia i c iarlatami della facile cultura e della facile arte, erano magmifiche imprese che il .giovane oritico BibliotecaGino Bianco

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