Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

EDOARDO SOARFOGLIO SCRITTORE. Qurundo, divenute maiture le generazioni che oggi sono giovam.i,s– sime, sa,ramno superalti i trav0,gli alttraverso i quali è amd0,to,svilup– pandosi lo ,spirito italiano di questa prima parte deil ,seoolo, sarà t,empo, volgendosi indtetro, di r1gua,rdare con occhi sereni l'età um– bertiìI1a. Deprecata e derisa età. Quaisi tutto queil che ogigi passa sotto i nostri occhi di studiosi trae ragio111e di vita e di efficacia daJ.le molteplici reazi0111i a quel periodo: La Uritica e La Voce) Leonardo e Lacerba st3Jllno ·a dimostrar di quali rerpugnalllze l'alba del nuoivo secollo si armò contro gli uomini del morituro. Tuttavia non è escluso che, a ben guardare iìI1quaJche documento letterario del tempo, non si possa sco.prire fin d'ora il presagio di quella che potrà essere, se no111 la rivalutazione, la oomprensi0111e fu. tura del periodo. Non alludo, tra i docum~mti lettemri, ai volun:nidi Confessioni e battaglie che pur verrebbero spontanei aUa 111ostra moote: il loro pessimismo non ci offre gli elementi di una inrlieripTe– tazione realistica del tempo. Infatti, la ribelli0111e del Oardlucci aJ.la mediocrità di vita e di opere che lo circondruv-a era troppo viv•ace e pe11so111ale p r potevgli oonsentire Ulllacom;prrensfone deille soluzioni umane e realistiche alle quali anelava lo .spirito italiano. Pur lllel primo ventoo111io dell'Unità in lui predominava, in fo111do 1 al poeta e altl'uo:mo di parte, l'uomo dcl. Risorgimento. Non poteva egli impe– dirsi di oarezmre ideali che il secolo morente mutava in fantasmii re– torici. l1I1oltre, 3ìC<'Al.nt,o a questo pessimismo la1idator temporis aati) risalta oggi la mruncanza di distinzione ·tra polmca e arrte che ci respinge verso la più 001110retae spirituale visione di Franoesoo De S3Jllldis, l'uomo che la cultura mer,idio.nale oppose agli eredi del Carducci. Eredi che poi, nella Voce, com un generos o s viluppo di umanità e di cultura, dovevano francamente disposa,r.si alla tradi– ZÌOIIle idealistica napoletama. Ma tra codesti eredi v'è certo da fare una distinziOIIle di genera– zio111i: il Oar,ducci si vide pullullare iìI1torno una schiera ben folta di esegeti de6ellatori del romanticismo :manzoni3Jllloe •adoraJtori d'una tradizione letteraria rampollata dai seooli d'oro della lingua. Que– sta prima generazione ca,rducciana ebbe fil c6mpito di striìI1gere i primi incomposti contatti con una cultura più europea. In arte, ibliotecaGino Bianco

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