Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

642 F. Nioolini un'altra sua fugace apparizione sulla Senllla, i parigini IIlOIIl ebbero il g,odimento di sentire i due napoletani conversare insi~me. ~od~– mento negato runche a 1I1oiposteri, giacch_é ~el carteg,g10 G:1lmm– Caracciolo m8Jilcanotutte 1e lettere del Gaham, e quella che s1 trova in tre fra le quattro edìz:iioni della Oorrespondance di quest' ul– timo 1 ) è d'una apocrifia evidente qu8Jilto la sua melens31ggi1I1e 2 ). Senza dire poi, che anche tra le lettere del Caracciolo il tempo ha fatto pare~chi vuoti, come appare da quelle superstiti, che non sono più di venticinque: diciotto da Londra, ,sei da Parigi, una sola da Palermo 3 ). Tuttavia, pur cosi poche e slegate, oodeste lettere, .specie se se ne tolga via, come si farà qui, qurunto concerne affari diplomatici troppo minuti, oonteggi di d'anaro e altri argomenti affini; si leg– gono con molto diletto. Il Galiani era ulllo dei più cari amici, e forse il solo vero amico napo[etano del Caraociolo 4 ) (che a Napoli, da cui, ,del rt!sto, visse quasi sempre lo111tano, fu pochissimo conosciuto e amato); un amioo ohe pensava CO!Il la stessa spregiudicatezza di lui in fatto di religione, di politica, di letteratura e via; un amico OOIIl cui, senza preoocupazioni di sorta, 1sipoteva dir tutto, e ma– gari anche sp.ar1ottare di « Sua Eccellenza leollli111a )), come i d!ue aveviamo sopran111ominato il loro comune superiore Tanucci : onde in queste lettere al Galiani regna u111a co111:fidooza, una cordialità, un abba ndo1110, che si ce rcherebbero invano lllelle centinaia e centi– lllaiia,- con:fidem.zialisì , ma sempre alquamto diplomatiche e stiliz– zate, - che per debito d i ufficio il Caracciolo inviav,a di settrmruna in sett:iimana precisamente al T8Jilucci 5 ). E poiché al Galiruni poteva scrivere come pensava, il Caracciolo finiva con l'adoprare oon lui quasi lo stesso li111guaggio co111 cui parlava: UIIl linguaggio al tempo stesso colto e popolaresoo, esprimentesi ora per periodetti ora per •periodo111i, corntesto a volta a volta di elette voci latirne o francesi e dli vocaboli e costrutti dialettali e che, lussureggiante altres,ì di immagi111ipittoresche, di metafore oscene (eppure non repellenti) 1 ) Ofr., per esempio, ediz. PEREY-MAUGRAS (Paris, Oalmann Lévy, 1881), 11, pp, 228-30. 2 ) Ofr. F. NrcouNr, Intorno a Ftrràinanào G·aliani (Torino, Loescher 1908 estratto dal Giorn. stor. d. lett. itai.), pp. '45-50. ' ' 3 ) Si serbano inedite presso la Società napoletana di storia patria cod segn. XXXI, O. 13, parte I, ff. 4-43, e cod. segn. XXXI B. 17 ff. 50-59 Ofr' Nr : LINI, [ mss .. àe~l'abate ~ali~ni, in Arch. stor. nap., xxxin (1908), p. 1 3 7 ·. · co . ) Gallaru alla :1 :Elpmay'. Naples, 23· novembre 1771 (Oorresponàance, ed. c1t., I, p. 485) =. « Il (il Garacowlo) ~e trouvera jamais un napolitain qui l'aimera autant que mo1 »; 24 octobre 1772 (ivi, II, p. 126) : « Je suis le seul à N 1 i ne l'ait oublié », ecc. ap es qu 5 ) Sono serbate nell'Archivio di St t. di N 1 a o apo i, Affari esteri, serie « To- rino», « Londra », « Parigi ». BibliotecaGino Bianco ·

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