Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

IL OALASANZIO . . Il Calasanzio, a contarne la vita, manca· di elementi propriamente fiabeschi, come ancora ne hanno quei Santi che vissuti al par di lui in quella sua gran terra di .Spagna nel Cinquecento, par che siedano in pace sul cielo come una grande costellazione : da Teresa d'Avila, bruna ma bella, che amava i fiori come conviene a donna e più amava le anime come conviene ai Santi, a fra' Pietro d' Alcantara che, per negare a' suoi occhi ogni conforto, stette tre lunghi anni senza mi– rare mai la nuvola verde del bellissimo pioppo che sotto il, vento e il sole spargeva ombra d' argento avanti l' uscio della sua povera cella; da Giovanni detto di Dio (la più bella commenda!) che per· amor de' suoi poveri aveva aperto in Castiglia bottega di cartolaio e libraio e andava per le vie della città lanciando l'appassionatissimo grido : - Fate bene, fratelli, - rimasto poi come nome al suo Ordine, fino al mistico di Gra– nata' da chiamarsi Luigi il Luminoso, tanto lume di Angeli era entrato a colmar la sua vita, se più volte li ebbe commensali_ Il Calasanzio non è neppur popolare, né mai è entrato nella dome– stichezza della nostra gente che, fondamentalmente religiosa, s'impos– sessa dei nomi dei Santi e si giova della lor ricorrenza nel lunario per segnare il rinnovarsi o lo scadere di certi patti ~ contratti o il variar dei lavori alla campagna. Perç.iò stenta il suo biografo a sollevarlo nel lume d'una dolce favola o a fargli un posto nel Leggendario scritto a ricreazione di sé. Ma se gli manca la favola, ~ Calasanzio ha però l'aureola, concreta e di compatto splendore. _ Due volte laureato, a Valencia e ad Alcalà, il figlio dell'Illustriss. ed Eccellentiss. don Pedro di Peralta, già signore d'Estadilla, cameriero maggiore di Sua Maestà, ecc. ecc., si fa sacerdote e pellegrino per amore di Cristo. E poiché c'era una voce nella sua vita eh() lo chiamava in Italia dove allora, in più parti, comandavano i suoi, lascia la Spagna e viene alla volta di Roma, come quarant'anni prima c'era venuto l'al– tro suo compaesano, Ignazio di Loyola, gran capitano d'anime. Quando ci arrivò, era il 4. aprile del 1592, e la sua prima visita fu al sepolcro dell'Apostolo Pietro su cui pianse di commozione. · Come affollata era allora l'Italia, oltre che di poeti, di Santi! Tanti e di grande nome alcuni appena scomparsi: Filippo Neri e il Borro– meo, Luigi Gonzaga, Camillo de Lellis, Girolamo Emiliani, Gaetano Thiene, Angela Merici: gentildonne e gentiluomini nella Casa di Dio. E poiché sa,ntità è amor di perfezione, saremmo tentati di dire ch'ella

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