Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

Inverno di malato 729 indifferente, s'informa della salute ... ; - ci fu un istante di silenzio· a Girolamo ardevano persino le orecchie. - La signorina Polly st~ meglio, - oonduse seccamente !l'infermiera, - desidera altro ? - E il professore, - dom31.lldòancora Girolamo, - qu31.llòlo farà la sua visita ? - Domattina .... e seintirà che musica .... Desidera altro? - Ma come, - insistette Gir,olamo che s'era ad un traitto fatto pallidissimo, - cosa vuol dire ?... perché ohe m,usica ? La donna lo guardò_ di traverso. Non saipeva neppure lei ~osa avesse voluto dire con quella frase, né quel1loche avrebbe deciso il professore il giorlilo dopo, ma nella sua sincera indig,naziOIIle ogni più severa condanna le pareva troppo mite. - Cosa vuol dlire ?, - ripeté alfine, - vuol dire che dopo quel che lei ha fatto, il professore può anche mandarla via .... Desidera altro? - Porti vi·a lta cena, - disse il ragazzo con un vago desiderio di impietosire la dOilllila con questo ,suo digiurno; - stasera no:n maillgio. Ella ebbe daccapo quel suo riso sarcastico. - Ora norn faccia la vittima, - d1i;,se,- mangi. .. ; tllJllto, quando no,n avrà mangiato, la sig,norirna Polly rnon starà meglio .... Desidera alt-ro? - Nient'altro. La porta si chiuse. Per un ist31.llteGirolamo restò oom'era, seduto sul letto; poi senza toccare il cibo che conteneva il va,ssoio, si ran– nicchiò daccapo sotto Ile coltri, col viso rivolito verso la :fiinestra. I suoi pensieri eralilo ooofusi, gli pareva dii essere perduto; « man– darmi via)), pensava, « il professore mi manderà via)); sebbene fosse OOillViillto di meritare questa punizione, pure una ta-le prospettiva gli inspirava uino sgomento indicibile. Sa;peva difatti che la sua famiglia ill0illl'aveva mandato senza sacrifici in quel sanatorio, e oon quella intensità che gli dava la febbre gli pareva di vedere, mo– mento per momeinto, quel che sarebbe successo: la partenza daJl sa– natorio, l'arrivo a casa, le lagrime di sua madre, i rimproveri di suo padre, tutti quei contrasti insomma, tra umilianti e dolorosi, che un tale avvenimento avrebbe origiillato iill una famiglia già stretta da angustie di ogni genere com'era la sua, e verso la quale, per certi suoi scrupoli puerili che non avevano alcuna rispondenza nell]a realtà, era convi!llio di avere un debito di gratitudine pressoché inestinguibile. •Queste ÌJll[naginazioni gli diedero UJil.a specie di agitazione, oome se il professore fosse già lì a imporgli di 3Jlldarsene; incominciò a muoversi sotto le coltri, a scuotere la testa: « no, questo no)), poo– sava tra. questi imovimooti, « tutto fuorché questo)). Non se lo coo– fessava, ma quel che lo faceva sopratutto soffrire in questa amara prospettiva ddll'essere scacciato, era perdere la stima e l'affetto dei iblrotecaGino Bianco

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