Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930

Note di un viaggio da· Liverpool ad Ajaccio 583 -da due ali d'aàberi che assicurano un poetico raccoglimento. L 1 a casa ha ,tutte le finestre chiuse. Eppure questa villa oosi poetica la , si darebbe volentieri in cambio della .casa dli Flaubert che, sorgendo alle porte dli Rouen, è stata travolta dallo ,sviluppo mdustriale. Al posto del!a casa dove fu scritta Madame [!01:,_ary c'è una cartiera; solo llill pfocolo padig;lione resta., come iJn esilio, m riva alla Senna di fronte a un'isola, alberata. Ma qui le rive son già ingombre di gru, ·di chiatte, di vecchie navi. Dietro le gru del porto appaiono i cam– prunili traforati di R ouen, e le moderille torri d'i ferro e le runtiche di pietra sembran della stes.sa famiglia. Prì,ma di sbarcare, :mi volgo anc0ra nella direzion e del m are, e ripenso ·un momento aJla falaise di Tancarville, alla guglia di Oaudebec, al mastio· di J umièges, al quieto scenario verde di La Bouille, al castello di _Roberto il Dia– vcolo.- Délioieil,{J},délioieux/ - mi vioo fatto d'esclamare, e subito sorrido, ché quella parola l'ho intesa pochi momenti fa sul ,ponte del vapore, drulle labbra del cap,itruno intento a mangiare un ragù : Ce petit ragout est délioieux) délioieuw! Qualche ora soffoeamte a Parigi, ,avvelenata dai vapori del· l'asfaJto e della benzina (né i librai di rue Bonaparte né quelli di rue des Samts-Pères avevano il volume che cercavo), una notte ancor ,più soffocam.tenel rapiid!odi Marsiglia, e ci si trova alla mrut– tiilla di buon'ora, viaggiaitori dalle teste tentennanti come fiori este– nuati, sotto il torrido.sole di Provenza. Il palazzo dei papi d'Avi– gnone, la roooa idi Tarais-cona biamcicano oame calce viva. I tetti delle case sono impalliditi dallo stracocim(mto. Roooe calcaree, d'un_ biamoore maJedetto come le balze di Volterra, prati dlel color d'ocra bruciata; e un gran frinir di cicale. Lo stagno di Berre d'un ci– lestr11nolevigato mi fa pensare al Trasimeno. È il sud coi suoi cieli e con le sue folle. Questa folla di Marsiglia è molto più meridio1I1ale di quella delle altre due città sorelle dlel M1editerraneo supedore; pfottosto la si potrebbe ,paragonare a quella di Napoli. Ché la città, a Marsiglia, è veramente i cittadmi.' Gli edifizi è meglio non ·guardarli, o gua:vdiarli di lontano, come masse oolorate, oome fondali di sOOIIla;ma i citta,d'ini offrono UIIlO spettacolo veramente curioso per chi è abituato alle grige inda:ffa. rate folle dei porti del nord. Primo i1ndioe di pittoresco, inoominci 0, 1I1o tareun a qumntità insueta di gobbi e di stor,pi; noill dico che qui ee ne ,sia.di più che in ,altre città, ma qui essi sembrano insigniti di tutta la too ebrosa ,dlig,nità della loro miseria. E, Ullla volta fissati gli sguardi sulla. folla, è diffidle staccarli. Ti vien fatto d'interes– sarti a ogni classe di gente, a og,ni volto, a quel dismvolto prete dalla ,sottana frusta, cj:le sa di napoletano, a quella dollllla del popolo la quale, colil tutto che sia grassa e butterata, ,porta amcora non so che aureola di s.fiorita bellezza, a quella ragazza in lutto che da un tra.m occhieggia rapida e intensa, perfililo al pallolile celeste BibliotecaGino Bianco

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